The Bourne Identity, film del 2002, finisce con i due personaggi principali Bourne e Marie che si ritrovano dopo gli eventi del finale. La donna è fuggita a Mykonos dove adesso affitta scooter ai turisti. Una volta ritrovati i due potranno vivere la loro storia d’amore in tranquillità.
Prima di ricongiungersi con la sua amata, Bourne si confronta con l’uomo che lo ha inseguito, l’ex direttore di Treadstone Alexander Conklin (Chris Cooper), che lo spinge a ricordare il suo passato. Il personaggio interpretato da Matt Damon però annuncia le sue dimissioni dalla Treadstone e avverte Conklin di non seguirlo. Invece, Conklin viene ucciso da Manheim (Russell Levy), uno degli assassini che aveva attivato per inseguire Bourne e che ora agisce su ordine del capo di Conklin, il vicedirettore della CIA Ward Abbott (Brian Cox). Bourne si è reso nemico non di un uomo ma di un intero sistema che continuerà a perseguitarlo ed ecco perché lui fugge lontano da tutti alla ricerca della sua amata. L’eroe ottiene un temporaneo lieto fine, almeno per questo film, perché la storia continua nei sequel e per Bourne e Marie le cose non si mettono bene.
Con i suoi altri quattro film, il franchise di Bourne (nato da un adattamento di un romanzo) amplia la sua trama e nel corso degli anni è riuscito sempre più a riscuotere successo. Questo primo film in particolare ha messo d’accordo la critica ma è anche stato un successo al botteghino, incassando 214 milioni di dollari a fronte di un budget di 60 milioni.