Martin Scorsese ha elogiato Tar, il nuovo film con Cate Blanchett presentato in Concorso in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia 2022. Durante la manifestazione, la protagonista ha vinto la Coppa Volpi per la Miglior interpretazione femminile. Il film sarà distribuito nei cinema italiani il prossimo 9 febbraio.
Come riportato da IndieWire, il titolo di Todd Field (di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Tar) ha un fan di primissimo livello: Martin Scorsese. A proposito di Tar, il regista di Taxi Driver ha raccontato: “Da molto tempo ormai, molti di noi vedono film che ci fanno subito capire dove vanno a parare. Ci prendono per mano e, anche se a volte sono inquietanti, ci confortano sul fatto che alla fine andrà tutto bene. Questo è insidioso, perché ci si può cullare in questo, e alla fine ci si abitua. Portando quelli di noi che hanno vissuto il cinema in passato a disperare del futuro di questa forma d’arte, soprattutto per le generazioni più giovani”.
Martin Scorsese ha proseguito: “Ma questo avviene nei giorni bui. Le nuvole si sono sollevate quando ho visto il film di Todd, Tar. Hai creato un film il cui tessuto non consente di fare quello di cui ho parlato. Tutti gli aspetti del cinema e del film che hai usato lo dimostrano. Lo spostamento delle location, ad esempio, fa da solo ciò che il cinema sa fare meglio, cioè ridurre lo spazio e il tempo a ciò che sono, cioè niente. Lei fa in modo che noi esistiamo nella sua testa. Facciamo esperienza solo attraverso la sua percezione. Il mondo è lei. Il tempo, la cronologia e lo spazio diventano la musica che lei vive. E non sappiamo dove andrà il film. Seguiamo il personaggio nel suo strano e sconvolgente percorso verso una destinazione finale ancora più strana. Ora, quello che hai fatto, Todd, è un vero e proprio gioco di prestigio, perché tutto questo viene trasmesso attraverso una messa in scena magistrale, con angoli controllati, precisi, pericolosi e precipitosi, e bordi cesellati geometricamente in una meravigliosa composizione di fotogrammi in formato 2:3:5”.
Infine, Martin Scorsese ha chiosato: “I limiti dell’inquadratura stessa e la provocazione di misurati campi lunghi riflettono l’architettura brutale della sua anima, l’anima di Tar”.