Cate Blanchett difende Tar dalle accuse di misoginia di Marin Alsop. Scritto e diretto da Todd Field e presentato alla 79ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il film – che uscirà nelle sale italiane il prossimo 9 febbraio – segue la storia di Lydia Tár, rinomata direttrice d’orchestra e compositrice nel mondo internazionale della musica classica. In una recente intervista con il Sunday Times, la direttrice d’orchestra ha criticato apertamente il film, dicendosi offesa “in quanto donna, in quanto direttrice d’orchestrae in quanto lesbica“.
“Tantissimi aspetti superficiali di Tàr sembravano allinearsi alla mia vita privata. Ma una volta che l’ho visto non me ne sono più preoccupata, perché ne sono stata offesa: in quanto donna, in quanto direttrice d’orchestra e in quanto lesbica. Avere l’occasione di mostrare una donna in quel ruolo e renderla una molestatrice mi ha spezzato il cuore. Ci sono così tanti uomini, ed è stato documentato, su cui questo film poteva incentrarsi, ma invece ha per protagonista una donna e le dà tutti gli attributi di quegli uomini. È una visione così misogina dare per scontato che le donne finiscano per comportarsi come gli uomini o che diventino pazze e isteriche… è una cosa che abbiamo visto fin troppe volte“, ha dichiarato Marin Alsop.
In seguito a queste dichiarazioni, Cate Blanchett, nel corso di un’intervista rilasciata a BBC Radio 4 (via The Independent) ha risposto con le rime, dichiarando: “Non credo che si sarebbe potuto parlare della natura corrosiva del potere con tutte le sfumature usate da Todd Field se ci fosse stato un maschio al centro della storia, perché sappiamo fin troppo bene com’è. Credo che il potere sia una forza corrosiva a dispetto del genere, e può influenzare tutti noi”.
L’attrice ha poi aggiunto: “È una meditazione sul potere e il potere è senza genere. Si tratta di un personaggio completamente fittizio. Ho studiato così tanti direttori diversi, ma ho anche rivolto la mia attenzione a romanzieri, artisti e musicisti di ogni genere. Si tratta di un film che non cerca ispirazione in un personaggio in particolare. Penso che il potere sia una forza corruttrice, indipendentemente dal sesso. Penso che riguardi tutti noi”.