Steven Spielberg ha zero rimpianti per non aver diretto Harry Potter e la pietra filosofale. Come è ben noto ormai da diversi anni, il primo capitolo della saga dedicata al maghetto più famose del cinema avrebbe dovuto in origine essere diretto proprio dal regista di E.T. – L’extraterrestre e non da Chris Columbus, come poi è accaduto. In una recente conversazione con S. S. Rajamouli, regista del film indiano RRR, Spielberg ha spiegato finalmente i motivi che lo hanno spinto a tirarsi indietro, rivelando di averlo fatto per stare insieme alla sua famiglia.
“L’impatto personale e frontale della maniera in cui il conflitto fra arte e famiglia ti possa fare a pezzi è arrivato tardi, quando ero già un cineasta affermato e un regista in piena attività. Con Kate Capshaw avevamo cominciato a crescere la nostra famiglia, i nostri figli. La scelta che avrei potuto fare era accettare un lavoro che mi avrebbe costretto a trasferirmi in un altro paese per quattro o cinque mesi e non avrei potuto vedere la mia famiglia ogni giorno. Un’esperienza straziante”, ha dichiarato il regista.
“Ci sono stati tantissimi film che ho deciso di non fare per questo motivo. Ho rifiutato il primo Harry Potter per trascorrere il successivo anno e mezzo con la mia famiglia, con i miei figli che crescevano. Per cui ho sacrificato un grande franchise per stare con la mia famiglia e, ripensandoci, sono molto felice di aver preso questa decisione“, ha aggiunto Spielberg.
Nei mesi scorsi, il produttore inglese David Heyman, che acquistò i diritti cinematografici della saga di Harry Potter nel 1999, ha parlato proprio del breve coinvolgimento di Steven Spielberg nel primo capitolo della saga, dichiarando: “Ne parlai con lui faccia a faccia nel suo studio, cosa che fu meravigliosa… la mia sensazione è che volesse parlarne, ma non veramente dirigerlo. Credo avesse altri progetti in ballo all’epoca“.