Samuel L. Jackson è tornato a parlare della sua carriera da attore, spiegando come l’interpretazione del malvagio Stephen in Django Unchained sia stata l’interpretazione che maggiormente lo ha avvicinato all’Oscar. La star hollywoodiana ha infatti dichiarato che “L’Academy ama i neri che interpretano ruoli orribili“. Ricordiamo che l’attore conta solo una nomination all’Oscar, ovvero quella come miglior attore non protagonista per Pulp Fiction di Quentin Tarantino, risalente al 1995, il che è piuttosto scioccante se pensiamo alla manciata di ruoli iconici nella sua filmografia.
Il Los Angeles Times ha recentemente espresso shock per il fatto che i ruoli di Samuel L. Jackson nei film di Tarantino, a parte Pulp Fiction, non gli abbiano fatto ottenere candidature agli Oscar, considerazione su cui l’attore in qualche modo ha detto di essere d’accordo. “Tutto quello che ho fatto per Quentin mi ha dato un’opportunità, da Jackie Brown a The Hateful Eight a Django Unchained“, ha dichiarato Jackson, aggiungendo: “Django è stato probabilmente la mia migliore possibilità per ottenere un Oscar, perché è il personaggio più malvagio che abbia mai interpretato e generalmente premiano i neri per aver interpretato ruoli orrendi“.
Jackson ha recitato in Django Unchained nel ruolo di Stephen Warren, lo schiavo domestico del malvagio Calvin Candie (Leonardo DiCaprio). Con una fetta di carriera legata a Tarantino, non è esagerato presumere che Samuel L. Jackson sarà in qualche modo coinvolto nel prossimo film di Tarantino. Il regista statunitense ha già reso noto il suo piano di ritirarsi dal cinema dopo che avrà realizzato il suo decimo film, che sarebbe proprio il prossimo. A tal proposito, Jackson ha dichiarato: “Non lo so. Forse mi renderà partecipe o forse non lo farà. Non l’ho sentito affatto quando ha girato il film di Hollywood (‘C’era una volta a… Hollywood, ndr). Di solito, mi chiama e dice che sta facendo qualcosa e mi chiede come mi sento al riguardo. Come quando ha girato il film nazista (Bastardi senza gloria, ndr), era tipo ‘Non c’è niente per te in questo’. Gli ho detto ‘Posso imparare a parlare francese’ e lui ‘No, ho un ragazzo francese’. Quindi alla fine ho fatto la voce fuori campo“.
Anche se Samuel L. Jackson deve ancora essere nominato per un altro Oscar dopo Pulp Fiction (gli è stata assegnata una statuetta onoraria all’inizio di quest’anno), all’attore non interessa. Come ha detto in precedenza, “Non avrei mai permesso agli Oscar di essere una misura del mio successo o del mio fallimento come attore. Il metro del mio successo è la mia felicità: sono soddisfatto di quello che sto facendo? Non sto facendo film solo per puntare alle statuette, della serie ‘Se fai questo film, vincerai un Oscar’. No, grazie. Preferirei continuare ad essere Nick Fury. O divertirmi ad essere Mace Windu con una spada laser in mano“.