Ready Player One, film del 2018, è tratto dal libro omonimo di Ernest Cline, anche se presenta alcune differenze sugli aspetti della trama nonostante mantenga inalterata l’essenza della storia. Vediamole nel dettaglio.
Innanzitutto è lo stesso protagonista, Wade Watts, ad essere diverso da come lo può immaginare il lettore del romanzo. In quest’ultimo media appare come lo stereotipo estremizzato del nerd anni ’80/’90, che soffre di obesità e con problemi a socializzare, a rapportarsi con gli altri e costantemente bullizzato dai suoi compagni di scuola virtuale. Questo è un altro aspetto che è stato cancellato, ovvero che il sistema Oasis (la piattaforma virtuale nella quale giocare e vivere la propria esperienza videoludica) è talmente integrato nella vita quotidiana che le scuole non esistono più nella realtà, ma solo dentro il gioco. Il protagonista odia se stesso e il suo corpo al punto da modificare le impostazioni di gioco per costringerlo a mettersi a dieta. Anche Samantha, l’alter ego reale di Artemis, viene descritta come una ragazza “in carne e paffutella”. Nel film, invece, entrambi i personaggi appaiono snelli e atletici oltre ad avere un carattere comportamentale differente, risultando quindi molto diversi da come li ha immaginati l’autore.
Altra differenza sostanziale è quella delle citazioni al mondo della cultura pop. Oltre agli innumerevoli personaggi tratti dai videogiochi più moderni che compaiono nella trasposizione cinematografica e che nel libro sono chiaramente assenti, nel romanzo ci sono dei giochi che non si vedono nel film. Quando sul finale viene pilotato il Gigante di Ferro, nel cartaceo viene evocato Leopardon, un robot che compariva nella versione giapponese del cartone animato di Spider-Man. Inoltre il romanzo è ricco di riferimenti a tutta la filmografia dello stesso Spielberg (regista della pellicola che non ha voluto inserire troppe citazioni ai suoi film precedenti), tra cui E.T., Indiana Jones, Jurassic Park e Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo.
Infine la più grande differenza che intercorre tra pellicola e versione cartacea risiede nelle tre prove che Wade deve portare a termine per raggiungere il suo obiettivo. Se nel film la prima è una corsa di auto fino a un traguardo sorvegliato da King Kong, nella seconda bisogna sopravvivere nell’albergo infestato di Shining e nella terza si deve giocare al cabinato di Adventure, il romanzo è totalmente un’altra storia. La prova iniziale rappresenta una sessione reale di Dungeon’s & Dragons, con ricompensa sorvegliata da un possente drago. La successiva è un test di conoscenza della cultura pop da Blade Runner a Pac-Man. L’ultima prevede di giocare ad Adventure, come nel film, ma di passare subito dopo a cimentarsi in un altro videogame chiamato Tempest per poi dover interpretare un pezzo del film Monthy Python e il Sacro Graal.
Insomma le modifiche sono state sostanziali ed evidenti, tuttavia il risultato è stato comunque accettato da fan vecchi e nuovi. Gli incassi di Ready Player One sono andati benissimo infatti. Una delle sequenze che più il pubblico ha apprezzato è stata quella di Shining. Per realizzarla è stato usato materiale originale del capolavoro di Kubrick ed è stato necessario ricreare interi ambienti dal vivo, per permettere ai tecnici degli effetti visivi di avere delle reference e agli attori di potersi muovere in spazi ben definiti.