Prey finisce con Naru che sconfigge il Predator, dopo averlo attirato in una palude fangosa, e si dipinge il viso con il sangue verde brillante della creatura. Viene, quindi, onorata dalla sua tribù, che la elegge capo guerriero. Nei titoli di coda, vediamo una pittura rupestre anticipare l’avvento di tre astronavi Predator nel territorio dei Comanche.
Il film narra la storia di Naru, una giovane Comanche delle Grandi Pianure, addestrata alle arti di guaritrice, che anela a diventare una guerriera, come suo fratello maggiore Taabe. Un giorno, mentre è impegnata a costruire una trappola per catturare un leone che sta mettendo in pericolo la tribù, trova delle strane impronte e scorge, nel cielo, dei bagliori che scambia per un segno tangibile della presenza dell’Uccello del Tuono. Si tratta in realtà, del temibile alieno Predator, un essere altamente evoluto e dalla tecnologia avanzata, famoso cacciatore di umani. L’eroina, decisa a difendere strenuamente l’incolumità del suo popolo, ingaggia una battaglia all’ultimo sangue con l’extraterrestre.
Nel finale del film assistiamo alla lotta senza esclusione di colpi tra l’eroina e il suo nemico. Dopo aver tentato di sfuggirgli, Naru è pronta al combattimento con l’alieno. La ragazza mangia un mazzo di fiori e lo attira con un’esca. Usa, poi, una particolare pistola che le serve per applicare un tetto lunare dietro la testa della creatura e ruba il suo casco, che le servirà per prendere la mira a distanza. Mentre l’alieno la insegue, lei riesce ad attaccarlo dall’alto, ferendolo e debilitandolo notevolmente. Infine, lo spinge in una palude fangosa, che rallenta il Predator abbastanza da consentire a Naru di usare l’elmo d’osso per reindirizzare i proiettili nella fronte del nemico. La ragazza torna dal suo popolo, portando con sé la testa recisa dell’alieno e, sul viso, il suo sangue, marchio della vittoria.
Scritto da Patrick Aison e diretto da Dan Trachtenberg, Prey (qui, la nostra recensione) è il quinto capitolo della saga cinematografica Predator, oltre che prequel dei precedenti quattro lungometraggi, rispetto ai quali ha sfumature femministe. A ricoprire il ruolo della protagonista, è Amber Midthunder (1997), volto noto della serie tv Rosewell e New Mexico e presente in Hell or High Water. Nel 2023 ha preso parte a Dream Scenario – Hai mai sognato quest’uomo?. È interessante sapere che, tra i produttori del progetto, c’è una nativa Comanche e che quasi tutto il cast sia composto da nativi (su Disney+ è addirittura disponibile la versione della pellicola in lingua Comanche). Nel film, la mascotte è senza dubbio Sarii, il cane di Naru. In realtà, l’animale si chiama Coco e, inizialmente, era presente in poche scene perché “era un po’ un disastro“, ma poi la sua presenza si è attestata, grazie all’ottimo lavoro degli addestratori.