Nureyev – The White crow è basato sulla storia vera della vita di Rudol’f Nureyev, il ballerino russo che ha cambiato il mondo della danza maschile grazie al suo stile unico. Fuggito al controllo della Russia durante la guerra fredda, richiede asilo in Francia e lì si stabilisce fino alla morte nel 1993 per AIDS.
Il film diretto da Ralph Fiennes e con Oleg Ivenko nel ruolo del protagonista è stato elogiato per la fedeltà alla realtà. Infatti la vita di Rudol’f Nureyev, come nella pellicola, è stata piena di difficoltà e sfide da superare. Grazie alla sua passione per il ballo riesce a entrare nella prestigiosa Accademia di danza di Vaganova a Leningrado, pur essendo di famiglia estremamente umile. Dopo essersi fatto notare per un portamento unico e la propensione ad acrobazie e movimenti fulminei, diventa ballerino nella compagnia teatrale di Mosca e mandato in trasferta in Francia. Lì conosce due ragazzi di Parigi con cui stringerà una ferrea amicizia e a cui chiederà aiuto. Il controspionaggio, infatti, aveva vietato ai ballerini russi di interagire con gli occidentali e, avendo scoperto la sua disobbedienza, cercherà di farlo rimpatriare e non farlo più uscire dal Paese. Nureyev chiede quindi asilo al governo francese, che gli viene effettivamente concesso, anche se nella realtà passerà molto più tempo rispetto a quello che si vede nel film.
Nureyev ha vissuto per 30 anni all’infuori della Russia fino alla sua morte nel 1993. Il suo stile a metà tra la danza classica e moderna è stato innovativo e unico. Le sue coreografie hanno spinto molto il ruolo dell’uomo del ballerino a fare da contraltare a quello femminile, cosa che per quel periodo era impensabile. Ad oggi il suo stile di ballo è studiato nelle migliori accademie di danza e ha settato un nuovo standard in tutto il mondo.
Il film è stato presentato al Telluride Film Festival nel 2018, ma arriva in sala solo nel 2019. I critici hanno lodato l’interpretazione sentita di Oleg Ivenko e la regia intima di Ralph Fiennes.