Mixed by Erry del regista Sydney Sibilia è ispirato ad una storia vera: La pellicola, ambientata nella Napoli degli anni ’80, racconta la parabola del più importante pirata musicale di quel periodo e forse della storia italiana. Dietro il marchio Mixed by Erry si nascondeva Enrico Frattasio, dj napoletano.
Sydney Sibilia nel suo nuovo film ha voluto raccontare una storia che chi ha vissuto quegli anni conosce in prima persona, come cliente di Mixed by Erry, qui trovate la recensione di Mixed by Erry. Nessuno sapeva che dietro quel timbro sulla musicassetta c’erano quattro fratelli, Enrico, Peppe, Angelo e Claudio Frattasio. L’idea di creare una sorta di franchise di bancarelle venne ad Enrico. Dopo il successo ottenuto con alcune compilation, create per i clienti del negozio dove lavorava, il ragazzo decise di espandere l’attività. Passo dopo passo, mise su un impero che alla fine contava circa 100 dipendenti e fatturava miliardi.
Le caratteristiche principali di queste cassette erano il logo Mixed by Erry stampato sulla fascetta, che riportava anche l’elenco dei brani, spesso battuto a macchina e fotocopiato. Enrico si era inventato anche lo slogan “La dimensione per un ascolto pulito”, ed inoltre invitava i suoi clienti a diffidare dalle imitazioni. Perchè, proprio come La Settimana Enigmistica, anche Mixed by Erry vantava numerosi tentativi di imitazioni, con altri pirati che creavano il falso del falso, usando il “brand” dei fratelli Frattasio.
Nel momento in cui il suo business andò incontro ad una svolta internazionale, con agganci presso altri centri di falsificazione a Hong Kong e altri paesi, le cose iniziarono a mettersi male. Frattasio aprì un negozio di dischi sostenendo di aver chiuso con la pirateria, ma venne arrestato per contraffazione. Nel 1991 fu condannato a quattro anni di prigione.
Enzo Mazza segretario di Fpm, la federazione anti-pirateria di quel periodo invita a non romanticizzare l’attività di Enrico. In un’intervista a Il Sole 24 Ore ha detto: “Si trascurano due cose non secondarie: da un lato la pirateria foraggiava le mafie, dall’altro toglieva ricavi a un’industria, mettendo di conseguenza a rischio posti di lavoro“.