Martin Scorsese, a due giorni dalla morte di Paul Sorvino ha ricordato l’attore in una dichiarazione ufficiale definendolo ‘un’anima grande e generosa e un artista insostituibile’. Il regista premio Oscar, che ha diretto la star nel film Quei bravi ragazzi, ha sottolineato la dedizione al lavoro di Sorvino paragonandolo ai grandi maestri del cinema.

Paul Sorvino è morto lo scorso 25 luglio a 83 anni, per cause naturali. Dopo il tributo di sua figlia Mira Sorvino che in un post sui social gli ha reso un toccante omaggio, ora è Martin Scorsese a ricordare l’attore scomparso. Poco più di un mese fa, al regista era toccato dire addio a Ray Liotta, che aveva diretto insieme a Sorvino nel film candidato a sei Oscar e premiato con una statuetta nel 1991.

Paul Sorvino è stato un attore brillante. Era completamente immerso nel suo mestiere e il suo livello di maestria poteva toglierti il fiato“, ha esordito Scorsese. “Guardate la sua interpretazione di Louis Fraina in ‘Reds’ di Warren Beatty. Ha trovato una voce meravigliosamente espressiva per il suo personaggio e un linguaggio del corpo davvero unico, incalzante, fervente e appassionato”.

Martin Scorsese ha continuato ad elogiare la bravura di Sorvino portando ad esempio la sua interpretazione nella commedia con George Burns e John Denver “Guardatelo interpretare il telepredicatore nel film Oh God di Carl Reiner. A prima vista, sembra una parodia dei predicatori Jimmy Swaggart e Jerry Falwell. Ma quando presti davvero attenzione, ti accorgi che Paul si è immedesimato completamente nel personaggio, lo sta vivendo. È esilarante, ma allo stesso tempo è rassicurante e inquietante“.

Martin Scorsese ha rivelato che ha deciso di affidare il ruolo di Paulie Cicero in Quei bravi ragazzi a Paul proprio dopo averlo visto recitare nella commedia di Carl Reiner. “Ho adorato lavorare con Paul in quel film – ha continuato il regista – Non è stato sempre facile, ma questo non è mai il punto di partenza nel nostro lavoro. Paul era instancabile, non si accontentava mai, era sempre alla ricerca di  una profonda verità emotiva. Ho imparato molto da lui“.

Sono rimasto sconvolto e  addolorato nell’apprendere la notizia della sua scomparsa”, ha concluso il regista, “in parte perché era così vicino alla scomparsa di Ray Liotta. Ma è stata anche la perdita di un’anima grande, generosa e di un artista insostituibile”.

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In attesa del terzo scudetto del Napoli mi nutro di serie tv e film. Odio il binge watching, ma ringrazio Netflix per Narcos e la sua meravigliosa sigla. Nel cuore mi sono rimaste Battlestar Galactica e Friday Night Lights. Adoro le serie britanniche, anche quelle con i parroci che risolvono omicidi mentre la polizia sta ancora esaminando il cadavere. Devoto al dio dei pilot, perché tutti meritano un'occasione. Il resto, dopo Il Padrino e un concerto del Boss Bruce Springsteen, è noia, come diceva Franco Califano.