È stato appena pubblicato il trailer de Lo strangolatore di Boston, film diretto da Matt Ruskin, in uscita su Disney+ il 17 marzo. Scritto dallo stesso Ruskin, il film ricostruisce la vicenda del celebre serial killer e vede Keira Knightley e Carrie Coon nei panni di due giornaliste (Loretta McLaughlin e Jean Cole) che con caparbietà e sfidando i pregiudizi sessisti dell’epoca cercheranno di fare luce sugli omicidi di 13 donne nella zona metropolitana di Boston durante la prima metà degli anni ’60, per i quali venne arrestato un uomo, Albert DeSalvo. A completare il cast abbiamo Alessandro Nivola, Chris Cooper e Bill Camp.
Il trailer mostra con chiarezza la parabola dell‘indagine svolta dalle due giornaliste, a partire dai primi sospetti riguardo il fatto che questi omicidi potessero essere seriali, fino ad arrivare ai dubbi riguardo l’operato della polizia durante le indagini: gli omicidi infatti furono attribuiti tutti a DeSalvo, anche per via di una confessione. Negli anni successivi è tuttavia tornata in auge l’ipotesi che alcuni omicidi fossero in realtà opera di vari emulatori.
Ruskin, cresciuto a Boston spiega così l’origine del progetto: “Il film del 1968 con Tony Curtis non restituiva assolutamente la realtà dei fatti, si concentrava troppo sul corpo di polizia… non mi interessava raccontare la storia da quel punto di vista. Ma adoro le storie di giornalismo, e indagando ho scoperto che è stata proprio Loretta McLaughlin a dare quel nome all’assassino, e a dare la spinta alle indagini; mi è sembrato un modo accattivante di riproporre questa storia.”
Riguardo alle due protagoniste, Ruskin ha detto: “Kiera aveva tutte le qualità per interpretare alla meglio il ruolo, è forte e allo stesso tempo vulnerabile, in grado di comunicare all’esterno la sua vita interiore. Carrie, invece, è una delle più grandi attrici del mondo, e la persona perfetta per il ruolo di Jean Cole; sardonica, divertente ma schiva; in generale la loro storia mi ha molto ispirato, il fatto che volessero andare dritte per la loro strada nonostante l’epoca in cui si sono trovate a vivere.”