Lina Wertmüller è morta oggi 9 dicembre 2021 a Roma. La regista candidata all’Oscar per Pasqualino Settebellezze, nel 1977 aveva 93 anni. Nel 2020 le fu assegnato un Oscar alla carriera.
Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich, questo il nome completo della regista, nata da genitori italiani (ma la famiglia di suo padre aveva lontane origini aristocratiche svizzere) è nata a Roma nel 1928 e sarà ricordata per aver regalato al nostro cinema (e al cinema internazionale) alcune delle commedie più graffianti e sanguigne che si siano mai viste sullo schermo. Wertmuller era celebre anche per i lunghissimi titoli dei suoi film, tra cui Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici, per citarne uno.
Dopo una gavetta nel mondo del cinema, Lina Wertmuller fa il suo esordio come regista nel 1963 con I Basilischi. A questo titolo seguiranno film come Rita la zanzara e Non stuzzicate la zanzara, con Rita Pavone, e poi ancora Mimì metallurgico, ferito nell’onore (del 1972), Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto (uno dei suoi film più amati, del quale è stato realizzato anche uno sfortunato remake con Madonna), poi Pasqualino Settebellezze, Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti, Sabato, domenica e lunedì, Ninfa plebea, Io speriamo che me la cavo, con Paolo Villaggio. L’ultimo film, Mannaggia alla miseria, realizzato per la tv, è del 2009.
Nel corso della sua carriera Lina Wertmuller ha esplorato con graffiante ironia, le dinamiche tra uomini e donne, tra borghesia e proletariato e tra Nord e Sud Italia. Ha collaborato in più occasioni con Sophia Loren ma soprattutto con Mariangela Melato e Giancarlo Giannini.