Leon Vitali è morto il 20 agosto 2022 all’età di 74 anni. L’uomo era noto per essere stato lo storico collaboratore di Stanley Kubrick e per aver recitato in Barry Lyndon e Eyes Wide Shut. Ad aver dato la notizia è stata la pagina Twitter del celebre regista di Shining.

L’annuncio ufficiale della morte di Leon Vitali recita: “È con grande tristezza che dobbiamo comunicarvi che il pilastro di un gran numero di film di Kubrick, Leon Vitali, si è spento serenamente la scorsa notte. I nostri pensieri sono rivolti alla sua famiglia e a tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato. 26 luglio 1948 – 20 agosto 2022”.

Leon Vitali ha iniziato a rincorrere la carriera di attore dopo aver frequentato la London Academy of Music and Dramatic Art. All’inizio degli anni Settanta ha partecipato come ospite a diversi programmi televisivi, prima di migrare verso i lidi del cinema nel 1973. L’assistente di Stanley Kubrick ha recitato nel film italiano Super Bitch, diretto da Massimo Dallamano, storico direttore della fotografia di Sergio Leone, ma la sua grande occasione è arrivata quando Stanley Kubrick gli ha affidato il ruolo di Lord Bullington in Barry Lyndon.

Incantato dal regista dopo aver lavorato con lui, Leon Vitali chiese di poter osservare il processo di montaggio del film una volta terminate le riprese. Kubrick lo accontentò e questo segnò l’inizio di una collaborazione fuori dallo schermo tra i due uomini che sarebbe durata per il resto della vita del celebre regista. Quando Kubrick decise di adattare Shining di Stephen King come suo film successivo, inviò a Leon Vitali una copia del libro e gli chiese di assisterlo nella produzione. L’uomo è accreditato come “assistente personale del regista” per il film e, notoriamente, ha ingaggiato Danny Lloyd, l’attore che interpreta il giovane Danny Torrance nel film.

Leon Vitali divenne una sorta di braccio destro di Kubrick, aiutandolo in tutto, dal casting alla logistica sul set fino alla post-produzione di ogni suo film successivo. Oltre al titolo di assistente, Leon Vitali è stato accreditato come direttore del casting sia in Full Metal Jacket che in Eyes Wide Shut. La sua etica del lavoro ha giocato un ruolo importante nel permettere a Kubrick di realizzare le sue visioni notoriamente meticolose. “Facevo turni di 14, 16 ore, sette giorni su sette”, ha dichiarato Leon Vitali in Filmworker, il documentario di Tony Zierra sulla sua vita. “A volte non era così. Era una cosa normale”.

Per l’ultimo film di Kubrick, Eyes Wide Shut, Leon Vitali si mise di nuovo davanti alla macchina da presa per interpretare il famigerato Red Cloak. La sua interpretazione malvagia serve a ricordare l’abilità recitativa che aveva spinto Kubrick a ingaggiarlo. Dopo la morte del regista, avvenuta pochi giorni dopo aver terminato il film, Leon Vitali si ritirò in gran parte dalla produzione cinematografica, anche se contribuì a lanciare la carriera di regista del suo co-protagonista di Eyes Wide Shut, Todd Field. L’uomo ha trascorso molti dei suoi ultimi anni a supervisionare i restauri dei film di Stanley Kubrick e a rilasciare interviste sulla vita e sul lavoro del regista.

Condividi.

Nato a Siracusa nel 1993, Matteo Marescalco è redattore di ScreenWorld.it, CinemaSerieTV.it e CultWeb.it. Collabora anche con le riviste online Birdmen Magazine e Point Blank. Tra il 2021 e il 2022, ha lavorato per Sergio Bonelli Editore come story editor e ufficio stampa. Ha scritto il libro Blumhouse Productions - La casa americana degli orrori (edito da Bietti Edizioni), la prima monografia italiana sulla casa di produzione fondata da Jason Blum.