In concomitanza con l’arrivo di Jurassic World: Dominio nelle sale, Joe Bonsor, paleontologo del Natural History Museum di Londra e dell’Università di Bath, ha commentato i dinosauri dei film di Jurassic World per IGN Lo studioso ha evidenziato alcuni errori, come le capacità ‘intellettive’ del Velociraptor e di mimetismo dell’Indominus Rex, ma ha anche evidenziato gli aspetti più realistici di alcuni animali della trilogia.
Joe Bonsor, riferendosi alla scena in cui vengono addestrati i Velociraptor, dubita che possa essere realistica “I Velociraptor non erano così intelligenti, erano i predatori più spietati, veloci. Ma certamente non tanto intelligenti da essere addestrati”. Lo studioso contesta anche le misure, “non erano grossi come nel film”, dice “la loro misura era quella di un Tacchino Piumato”.
Analizzando i Mosasaurus, Joe Bonsor sostiene che non appartengono alla famiglia dei dinosauri. Anche qui la misura è stata esagerata, ed in questo tipo di film “è uno dei problemi che i paleontologi si trovano ad affrontare”, sostiene lo studioso del Natural History Museum di Londra “erano più piccoli di quelli mostrati nel film ma, comunque, erano animali molto grandi”.
Eccoci all’Indominus Rex e alla sua capacità di mimetizzarsi “questa abilità l’abbiamo osservata solo nei molluschi, come i polpi”. Per Bonsor “è una capacità genetica, non conosciamo rettili in grado di farlo”. La scena quindi è poco realistica.
Il paleontologo promuove la ricostruzione dell’Ankylosaurus “molto accurata”. Riferendosi ad una scena in cui l’Ankylosaurus, viene sorpreso dagli Indominus Rex, che si erano mimetizzati, Bonsor sostiene che, a quel punto, il dinosauro avrebbe avvertito, grazie all’olfatto, la presenza del predatore e non si sarebbe fatto cogliere impreparato all’attacco.
Passiamo al Pteranodon “non sono dinosauri ma rettili volanti”, sottolinea lo studioso. Riferendosi alla scena in cui l’elicottero impatta con i volatili: “non è una buona scelta volare in mezzo ad uno stormo di Pteranodon” afferma lo studioso “anche se loro non attaccherebbero di proposito, sono più in preda al panico”. “Purtroppo – aggiunge – non abbiamo prove di come vivevano, sappiamo che abitavano lungo la costa e si nutrivano di pesci”.
Sul comportamento dei Raptor nel film commenta “il Raptor si comporta come altri predatori, tipo i lupi”. Entrando nello specifico, definisce irrealistica la scena in cui il Raptor corre in parallelo con la motocicletta che sta inseguendo “anche se è molto fica da vedere”.
In una scena di Jurassic World si vede l’Indominus Rex ‘parlare’ con i Velociraptor, qui Joe Bonsor, ritenendo la cosa impossibile, ride dicendo non pensa sia immaginabile, nonostante le manipolazioni del DNA di cui parlano nel film.
Il Baryonyx appare diverso da quello vissuto nel Cretaceo inferiore, nella scena analizzata l’animale viene colpito in pieno da una colata di lava “sarebbe rimasto ucciso sul colpo. La scena non è per niente accurata. È strano, non so perché lo abbiano fatto”.
Guardando la scena dell’asta dei Dinosauri Joe Bonsor fa una riflessione sul mercato dei fossili di Dinosauro, che spesso vengono venduti ai privati sottraendoli ai Musei e allo studio scientifico. I musei si mantengono grazie alle donazioni e non possiamo competere con i mercati privati
Alla fine, su Jurassic Word: il dominio, lo studioso dice “Il nuovo film è diverso dalla trilogia originale, penso siano andati verso una direzione completamente differente, sperimentando il lato della genetica cercando di creare creature più grandi, più cattive e spaventose. Penso sia un errore, si sono spinti verso una creazione di mostri in stile Frankenstein. Spero che i prossimi film rappresentino un ritorno alle radici. Comunque – conclude Joe Bonsor- io non farei quello che faccio se non fosse per il franchise di Jurassic Park. Grazie a questo film, e all’interesse sul mondo dei dinosauri creato da queste pellicole, sono stati fatti molti passi avanti nella paleontologia. Quindi va bene così”.