Jordan Peele ha parlato di elevated horror e ha definito questa sorta di etichetta attaccata al genere come una vera e propria trappola. Dal 2017 in poi, il nome del regista di Scappa – Get Out si è affermato come uno dei più in vista nel panorama hollywoodiano contemporaneo. Autore del film appena citato, di Noi e di Nope, Jordan Peele ha vinto un Oscar alla Miglior Sceneggiatura Originale e ha visto la propria reputazione crescere sempre più, soprattutto grazie al suo approccio al genere horror.
Nel corso di un’intervista con The Verge, il regista di Noi ha parlato di elevated horror e ha dichiarato: “Non voglio che la gente pensi che io stia cercando di fare elevated horror a tutti i costi. Penso che questa targhetta sia una trappola che non apprezzo molto perché mi piace fare film incasinati. Mi piace fare film strani che in realtà non dovrei fare – e a volte sfidare anche le persone dall’altra parte della barricata”.
Insomma, a quanto pare, il parere di Jordan Peele sull’elevated horror non è dei migliori. Nel corso degli anni, la trinità di film che ha spinto i critici a utilizzare questa targhetta è stata Scappa – Get Out, Hereditary e The VVitch. Piuttosto che una definizione legata a una presunta qualità superiore di questi titoli rispetto a tutti gli altri che concorrono ad alimentare il novero del genere horror, il termine “elevated” indica un approccio di marketing differente e il tentativo di raggiungimento di un target singolare – quanto meno rispetto ai fan del genere.
Considerato in tal senso, quindi, non c’è nulla di male nella scissione di questi progetti (rivolti, principalmente, a un target di adulti e, soprattutto, in grado di allargare la platea media dei fan del genere) dai teen horror costruiti su un pubblico di affezionati al genere. Per il resto, crediamo anche noi che utilizzare la definizione “elevated horror” in ottica qualitativa non serve a nulla – se non a svilire un genere che annovera dalla sua parte capolavori quali Shining, L’Esorcista e Rosemary’s Baby. E che, soprattutto, non ha mai dovuto fare ricorso ad aggettivi per credersi superiore agli altri.