Interstellar finisce con l’ex ingegnere della NASA Joseph Cooper (Matthew McConaughey) che, dopo quasi 90 anni di assenza dalla Terra, si sveglia in una stazione spaziale che orbita attorno a Saturno dove può riunirsi con la figlia Murphy, ormai quasi centenaria. La donna, diventata una celebre scienziata che è riuscita a salvare la razza umana dall’estinzione, spinge il padre, che al contrario non ha subito alcun invecchiamento, a non assisterla durante i suoi ultimi giorni di vita ma a partire per un nuovo viaggio spaziale: raggiungere la biologa Amelia Brand sul pianeta Edmunds, quello che potrebbe essere la nuova casa degli esseri umani.
L’ultima scena testimonia che la speranza di trovare un nuovo pianeta dove vivere è diventata realtà: Amelia si toglie il casco protettivo e respira, a indicare che il pianeta è adatto a ospitare la colonia umana.
Nel finale, padre e figlia si riuniscono in una scena toccante, in cui la figlia ormai quasi centenaria, rimasta sulla Terra, è andata incontro al normale processo di invecchiamento, mentre il padre, avendo viaggiato attraverso un buco nero denominato Gargantua, non è praticamente invecchiato. Adesso è proprio la figlia, che da piccola aveva subito la partenza del padre come un abbandono, a invitare quest’ultimo a rimettersi in viaggio, chiudendo così un cerchio aperto quasi novant’anni prima, in cui spazio e tempo giocano una variabile fondamentale.
E per rendere questa complessità quanto più accurata possibile, il regista Christopher Nolan si è avvalso della preziosa consulenza scientifica di Kip Thorne, fisico teorico e uno dei maggiori esperti internazionali della teoria della relatività. Non avrebbe potuto essere altrimenti, vista la precisione con cui vengono utilizzate teorie e fenomeni scientifici come quella dei buchi neri e della relatività del tempo. Per firmare il contratto di collaborazione, lo scienziato si fece promettere dal regista che nel film non ci sarebbero state violazioni delle leggi della fisica.
Tra i due ci furono comunque alcune divergenze, come quella in merito al fatto che fosse possibile viaggiare più veloci della luce. Nonostante questo, grazie a Thorne il film può contare su un altissimo livello di credibilità in rapporto alla fisica teorica. Nel cast del film, oltre a Matthew McConaughey nei panni del protagonista, Anne Hathaway nel ruolo della biologa Amelia Brand, e Jessica Chastain in quelli di Murphy, figlia di Cooper.
Ma Interstellar, ben lontano dall’essere un compendio di teorie scientifiche portate oltre le soglie del conosciuto, è un film che sfrutta la fisica teoretica per modellare una storia sulla speranza, come testimonia il suo finale.
In occasione di una conferenza stampa, come riportato da Collider Nolan ha dichiarato: “Penso che l’esplorazione spaziale, per me, abbia sempre rappresentato l’impresa più piena di speranza e ottimistica con cui l’umanità si sia mai impegnata. Sono rimasto sicuramente colpito quando hanno fatto atterrare lo Space Shuttle, il 747, quando è arrivato al centro scientifico qui a Los Angeles; eravamo al Griffith Park con centinaia di persone che sventolavano bandiere e guardavano questa cosa volare giù ed è stato un momento molto commovente e un po’ malinconico allo stesso tempo, perché quello che abbiamo sentito era quel senso di grande sforzo, quel grande sforzo collettivo. La speranza e l’ottimismo è qualcosa di cui sentiamo di aver bisogno di nuovo. Sono fermamente convinto che ora siamo a un punto in cui dobbiamo ricominciare a guardare fuori ed esplorare di più il nostro posto nell’universo“.