Il film Il miglio verde è in parte ispirato a una storia vera, quella dell’esecuzione, nel 1944, di George Stinney Jr., la persona più giovane mai condannata a morte negli Stati Uniti, con l’accusa di aver ucciso due bambine. All’epoca dei fatti George aveva solo 14 anni. Il film è l’adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Stephen King ad opera del regista Frank Darabont.
A differenza del film, dove a subire la pena capitale è un uomo adulto dalla mole imponente, il fatto che smosse l’immaginazione dello scrittore Stephen King riguardava un ragazzino di colore di appena 14 anni, George Stinney Jr., accusato di aver ucciso due bambine di sette e undici anni. Durante il corso del processo, che durò poco più di due ore, il ragazzino continuò a professarsi innocente, senza potersi avvalere della figura di un avvocato difensore. Prima dell’esecuzione, George rimase in prigione per oltre due mesi senza la possibilità di vedere i genitori, che non furono ammessi neanche al processo.
Ci vollero ben 70 anni, perché un avvocato della Carolina del Sud dimostrasse l’innocenza di George Stinney Jr., senza peraltro dover compiere eccessivi sforzi: la trave utilizzata per uccidere le bambine, infatti, pesava 19 kg. Un peso troppo grande da manovrare per un ragazzino dell’età di George.
Il libro Il miglio verde è uno dei più apprezzati della copiosa produzione dello scrittore del Maine. Il suo riadattamento cinematografico fu di pari successo: il film, diretto da Frank Darabont e interpretato da Tom Hanks e Michael Clarke Duncan, racconta la storia di John Coffey, un uomo afroamericano dalla stazza imponente e dai modi gentili accusato e condannato a morte per aver stuprato e ucciso due bambine. A gestire il braccio della morte c’è Paul Edgecombe che, dopo aver conosciuto John, inizia a dubitare della sua colpevolezza.