Jeff Bridges ha riflettuto su Il Grande Lebowski in occasione dei 25 anni del film dei Fratelli Coen. L’attore ha parlato del titolo nel corso di un’intervista con The Hollywood Reporter e si è soffermato sul fatto che, all’epoca, il film non ebbe il successo critico che tutti quanti speravano. Il Grande Lebowski è stato distribuito nelle sale statunitensi il 6 marzo 1998; il successo al botteghino fu notevole ma la stessa cosa non si può dire dei pareri da parte della critica, che fu piuttosto fredda.
Eppure, come riportato da Movie Web, nel corso degli anni Il Grande Lebowski ha raggiunto lo statuto di cult. A proposito del mancato interesse critico riscontrato in occasione della sua uscita, Jeff Bridges ha dichiarato: “Pensavo potesse essere una hit. Sono rimasto sorpreso quando è andato incontro a pareri non del tutto positivi. Le persone non lo capirono, probabilmente!”.
L’attore ricorda di essere stato attratto dalla sceneggiatura, anche se ammette di aver esitato ad accettare il ruolo di un fattone, preoccupato dell’esempio che voleva dare come genitore: “La mia prima impressione è stata che si trattava di un grande copione e che non avevo mai fatto nulla di simile. Ho pensato che i Fratelli Coen dovevano avermi spiato quando ero al liceo… Le mie figlie erano preadolescenti e temevo di dare un cattivo esempio. Essendo figlio di una celebrità, so cosa significa per un bambino”.
Naturalmente l’attore ha deciso di accettare il ruolo, contribuendo a far sì che Il Grande Lebowski diventasse il film simbolo che è. E in effetti l’interprete non potrebbe essere più felice di quella decisione, visto che quando oggi ripensa al film, Jeff Bridges prova solo amore per il suo personaggio del Drugo, sottolineando come Jeff Lebowski sia diventato addirittura un’ispirazione per lo stesso attore veterano: “Sono così felice di aver partecipato a quel film. L’ho praticamente amato tutto, amico. C’è un aspetto del Drugo a cui aspiro: è autentico, no? È quello che è, e questo è tutto. È un gattone adorabile”.