Tom Hanks ha recitato ne Il Codice da Vinci e i due sequel solo per soldi. L’attore, in particolare, considera Angeli e Diavoli e Inferno, i due sequel della trilogia basata sui libri di Dan Brown, una baggianata. Nelle tre pellicole Hanks ha vestito i panni di Robert Langdon, il professore di storia dell’arte presso l’Università di Harvard e esperto internazionale di simbologia religiosa, nato dalla penna dello scrittore statunitense.
Tom Hanks, 65 anni, riferendosi alla trilogia diretta da Ron Howard ha detto al New York Times “non posso fare a meno di ammettere che, soprattutto i sequel, sono stati solo una bella avventura commerciale”. “Il primo film – sottolinea Tom – è stato fantastico. Il Codice Da Vinci è davvero eccezionale”. Poi, riferendosi allo scrittore, l’attore loda le capacità di Dan Brown di creare storie che definisce “deliziose cacce al tesoro, accurate quanto lo sono le storie di spionaggio nei film di James Bond”.
Della trilogia, quindi, l’attore salva solo la prima pellicola, considerando Angeli e Demoni e Inferno, i due sequel, solo delle imprese commerciali che gli hanno permesso di guadagnare tra i 18 e i 25 milioni “Non c’è niente di sbagliato nel voler fare un film commerciale, a patto che venga fatto un film commerciale di spessore, e i due sequel non lo erano, soprattutto il terzo“.
L’attore, durante le riprese del primo film, ha festeggiato il compleanno e ricorda quella serata come qualcosa di speciale “Era il mio compleanno. Stavamo girando al Louvre di notte. Mi sono cambiato i pantaloni davanti alla Gioconda! Mi hanno portato una torta di compleanno al Grand Salon! Chi può dire di aver vissuto esperienze di questo tipo? Sono stato davvero molto fortunato“.
I film basati sui libri di Dan Brown, sebbene siano stati accolti negativamente dalla critica, hanno incassato oltre un miliardo di dollari, la recente trasposizione televisiva Il simbolo perduto, prequel della trilogia cinematografica, è stata cancellata dopo una stagione da Peacock.