Hugh Jackman avrebbe potuto interpretare James Bond in 007 subito dopo aver vestito i panni di Wolverine nel primo film sugli X-Men. L’attore australiano ha continuato a interpretare il ruolo di Wolverine per decenni ed è pronto a riprenderlo ancora una volta nel nuovo sequel di Deadpool targato Marvel Studios. Dopo il grande successo di X-Men, tuttavia, Hugh Jackman si è trovato a ricevere molte offerte da Hollywood.
Come riportato da Comic Book, Hugh Jackman ha parlato con IndieWire di quella prima parte della sua carriera e di come, in quel periodo della sua vita, gli si sia palesato il problema di ripetersi. “Non volevo fare le stesse cose”, ha rivelato l’interprete. “Sapete, il ruolo dell’eroe action star. Voglio dire, era la carne e le patate di molti film americani, quell’archetipo. Si trattava di vari tipi di eroi in situazioni difficili. Mi sono detto: ‘Ehm, no. Questo è un problema’”. Hugh Jackman ha poi ammesso che il team della EON Productions gli ha fatto una telefonata per chiedergli di interpretare James Bond dopo Pierce Brosnan, presumibilmente per Casino Royale, aggiungendo: “Ho dato un’occhiata. Mi sono detto: ‘Se devo fare questo e Wolverine, non avrò tempo per fare altro’. È chiaro che trovo più interessante interpretare persone che hanno un colore fuori dagli schemi”.
Dopo la fine del “mandato” di Daniel Craig nei panni dell’agente 007, i produttori del franchise si sono trovati ancora una volta alla ricerca di un attore che prendesse in mano la parte, in vista di una lunga permanenza nella serie. Purtroppo per Hugh, forse troppo impegnato a interpretare Wolverine per l’ultima volta (di nuovo), l’attore sembra non essere in lizza per il ruolo di James Bond. In una precedente intervista, la produttrice Barbara Broccoli ha sottolineato le speranze di trovare un attore trentenne.
“Quando cambi l’attore, devi immaginare la direzione in cui andrà il film”, ha detto Broccoli a Empire. “Quando assumi un attore, speri di passare con lui almeno un decennio e di fare quattro o cinque o sei film. Quindi devi pensare: ‘Qual è la traiettoria? Cosa porterà quell’attore? Come si intende spostare la serie in un’altra direzione?'”.
“Non si tratta solo di sfogliare Spotlight e dire: ‘Oh, c’è un tizio alto 1,80, è perfetto!'”, ha continuato la produttrice. “Ci prenderemo il nostro tempo. Vogliamo capire dove vogliamo arrivare con la serie e vogliamo farlo prima di coinvolgere qualcun altro. Inizieremo il processo probabilmente con gli sceneggiatori Rob Wade e Neil Purvis e vedremo dove andare!”.