Steven Spielberg ha definito il suo The Fabelmans un atto di coraggio nel commovente discorso ai Golden Globes 2023, dove è stato premiato per la miglior regia e The Fabelmans ha trionfato come miglior film drammatico. Questa è stata la nona vittoria della sua carriera come miglior regista ma, ha rivelato sul palco del Beverly Hilton, il suo percorso per diventare il regista di maggior successo di Hollywood non è stato sempre lineare.
Accettando il premio per il suo dramma autobiografico The Fabelmans, Spielberg ha ammesso che questo è in parte il motivo per cui ha esitato a condividere la sua storia più personale sullo schermo. Dice che c’è voluto un po’ di coraggio per realizzare il film.
“Ho messo molte cose in mezzo a questa storia. Ho raccontato questa storia in parti per tutta la mia carriera“, ha detto, riferendosi a film come “E.T. l’extra-terrestre”, “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, “Munich” e “West Side Story”. “E mia moglie Kate [Capshaw] mi diceva sempre: “Devi raccontarlo”. Durante il COVID, non sapevo se qualcuno di noi avrebbe avuto la possibilità di raccontare di nuovo le proprie storie“.
Ispirato alla sua infanzia e adolescenza, The Fabelmans ha come protagonista l’esordiente Gabriel LaBelle nel ruolo di un adolescente appassionato di cinema che cresce tra l’Arizona e la California settentrionale. Il film ha ottenuto un totale di cinque nomination ai Globes, tra cui quella per la migliore sceneggiatura e quella per la migliore attrice non protagonista per Michelle Williams, che interpreta una versione fittizia della madre di Spielberg.
“Tutto quello che ho fatto fino ad ora mi ha reso pronto ad essere finalmente onesto sul fatto che non è facile essere un ragazzo“, ha detto Spielberg. “Tutti mi vedono come una storia di successo… Ma nessuno sa veramente chi siamo finché non abbiamo il coraggio di dirlo a tutti“.
Ha continuato: “Ho passato molto tempo a cercare di capire quando avrei potuto raccontare quella storia, e l’ho capito quando ho compiuto 74 anni. Mi sono detto: ‘È meglio che tu lo faccia ora’. E sono davvero, davvero felice di averlo fatto“.
La categoria del miglior regista di quest’anno, interamente composta da uomini, ha visto come altri nominati James Cameron per “Avatar: The Way of Water”, Daniel Kwan e Daniel Scheinert per “Everything Everywhere All at Once”, Baz Luhrmann per “Elvis” e Martin McDonagh per “The Banshees of Inisherin”.