La prima a vedere il celebre alieno di E.T. l’extra-terrestre è stata la figlia di Carlo Rambaldi: l’artista italiano, leggendario maestro degli effetti speciali, mostrò la scultura della sua creazione a Daniela, che allora aveva 11 anni. Il giudizio della ragazzina convinse Carlo Rambaldi, che intuì di aver fatto centro, come confermò la telefonata di un entusiasta Steven Spielberg.
Daniela Rambaldi è stata raggiunta dal Corriere della Sera per un’intervista in occasione del quarantesimo anniversario dell’uscita di E.T. l’extra-terrestre. La pellicola di Steven Spielberg è stata presentata in anteprima, come film di chiusura, al Festival di Cannes 1982, e negli Stati Uniti è stata distribuita l’11 giugno 1982, mentre in Italia è uscita nel dicembre dello stesso anno.
Al quotidiano di Via Solferino, Daniela Rambaldi ha raccontato di essere stata la prima a vedere la scultura creata da suo padre, Carlo Rambaldi voleva il giudizio di una bambina sul suo lavoro: “Papà mi fece vedere questa scultura che aveva creato, era alta circa venticinque centimetri. Lo fece perché ritenne importante il parere di quella che all’epoca era una bambina, visto che il film era soprattutto per bambini e famiglie”. Dopo averla vista, la ragazzina diede una risposta che fu giudicata quella giusta da suo padre: “La mia risposta fu la seguente: bruttino ma simpatico. Al termine simpatico, papà capì di aver fatto centro”.
Daniela ha visto la scultura anche prima di Steven Spielberg: “Pressoché in contemporanea, Spielberg aveva visto alcune bozze, ma io fui la prima a vedere il lavoro finito e l’emozione, allora come oggi, fu davvero grande”, racconta la vicepresidente della Fondazione Culturale Carlo Rambaldi, di cui è presidente suo fratello Victor.
Ma questo non è il solo aneddoto svelato da Daniela Rambaldi al Corriere: “Vivevamo in California, Steven Spielberg, che si era innamorato subito del personaggio, ci telefonò a casa per parlare urgentemente con papà. Era preoccupato perché a suo dire, la creatura sulla quale stava lavorando un team americano, non avrebbe trasmesso quelle emozioni che sarebbero dovute arrivare al pubblico. Mio padre si mise subito al lavoro e velocissimamente creò i primi schizzi che poi sottopose a Steven”. Nacque così il simpatico alieno, famoso per la sua frase “E.T. telefono casa”, una figura che ha fatto innamorare bambini, e non solo, di varie generazioni.
Carlo Rambaldi ha vinto tre Oscar, il primo per King Kong, il film per cui fu chiamato negli Stati Uniti, il secondo nel 1979 con Alien e il terzo nel 1982 proprio grazie ad E.T. l’extra-terrestre.