Il reparto dei costumi cinematografici è da sempre uno dei più affascinanti, grazie a lui si è davvero in grado di dar vita a nuove storie e nuovi mondi, regalandoci un’esperienza unica. Quando i costumisti Jacqueline West e Bob Morgan accettarono di lavorare su Dune, dovettero creare un’intera galassia. L’adattamento di Denis Villeneuve del romanzo di fantascienza di Frank Herbert introduce un complesso regno extraterrestre in cui una moltitudine di pianeti, ciascuno con la propria cultura e struttura sociale, svolgono un ruolo chiave nella narrazione.
La storia di Dune fra monarchie feudali, droghe psichedeliche e vermi della sabbia è probabilmente una delle più originali e difficili da adattare. Il racconto traccia il viaggio della famiglia Atreides, i cui componenti passano dall’essere dei nobili che vivono sul lussureggiante pianeta Caladan all’assumere il comando di Arrakis, pianeta ostile e desolato i cui deserti sono la fonte del bene più prezioso della galassia: la spezia melange. Nonostante la trama sia ambientata diecimila anni nel futuro i mondi di Dune sono modellati sulle corti feudali dell’Europa medievale.
Jacqueline West ha affermato che “È una visione futuristica del passato e mi ha fatto subito pensare a riferimenti medievali, agli antichi tarocchi e all’alchimia. Siamo tornati alla tragedia greca, sentivo che c’era una correlazione tra la casa di Atreo e la casa di Atreides. I nostri riferimenti erano principalmente storici e Denis lo adorava”. Per Dune sono stati creati oltre 1000 costumi e la prima sfida che è stata affrontata è stata quella di trasporre gli iconici stillsuit indossati dai Fremen. Ma vediamo insieme tutti i costumi che hanno aiutato a rendere Dune un grande viaggio visivo.
Le stillsuit dei Fremen
Frank Herbert descrive minuziosamente gli abiti indossati dai Fremen. Le tute degli abitanti originari del pianeta Arrakis hanno lo scopo di riutilizzare i fluidi corporei come il sudore per creare acqua potabile e sono necessarie per sopravvivere nel deserto. “Le tute sono un elemento centrale nei libri, quindi sapevamo che dovevamo realizzarle correttamente“, afferma Morgan “Dovevano anche adattarsi a molte persone diverse e apparire altrettanto belli su Jason Momoa, che è alto un metro e ottanta, così come su Rebecca Ferguson, che è minuta e alta un metro e settanta“.
Per realizzarle Jacqueline West si è consultata con il concept artist di Black Panther e The Batman, Keith Christensen per ottenere il look giusto. “Ogni costume doveva essere tagliato su uno stampo dei corpi degli attori, perché il movimento del corpo è ciò che teoricamente attiva la tuta e la trasforma in una distilleria di acqua” ha spiegato la costume designer. Per perfezionare il concetto, West e Morgan hanno arruolato Jose Fernandez degli Ironhead Studios. Scultore e designer, Fernandez ha creato l’armatura di Wonder Woman di Gal Gadot. Ogni abito ha richiesto circa due settimane per essere creato su misura per tutti ed i colori grigio-marrone degli abiti e il sabbia dei foulard sono stati ispirati alle rocce e al paesaggio del deserto giordano, dove è stato girato gran parte del film.
Casa Atreides
Paul Atreides e la sua famiglia sono una dinastia nobile. Quando sbarcano su Arrakis sono evidentemente vestiti per riflettere il loro status di alto rango. Per trovare la giusta ispirazione la West si è rivolta alle casate nobiliari della vita reale quando ha ideato i costumi per il clan Atreides e il loro entourage. “Abbiamo a che fare con la caduta di una monarchia, quindi i Romanov erano il riferimento ovvio“, afferma “Le loro uniformi erano così eleganti, e mi riferivo a quello per Paul, il Duca Leto e tutti gli uomini di Caladan“.
Casa Harkonnen
La Casa Harkonnen è l’acerrima rivale della Casa Atreides e proviene da Giedi Prime, un mondo tetro e industrializzato. Il capo della casata è il barone Vladimir Harkonnen (interpretato da Stellan Skarsgård). La sua figura, che è raffigurata come enorme e mostruosa, è nella realtà sostenuta dai sospensori di Holtzmann (sospensori che riescono ad annullare la gravità) che gli permettono di librarsi in aria ed imporre agli altri personaggi la sua sovrastante presenza. Il designer Donal Mowat si è recato in Svezia per creare la tuta utilizzata nel film, un processo da lui stesso descritto come “davvero enorme”.
“Sapevo che il Barone sarebbe dovuto essere molto grande, ma era davvero enorme!”. Gli Harkonnen inoltre hanno un viso completamente glabro, liscio e privo di sopracciglia che crea un forte contrasto con i colori utilizzati per i loro costumi che sono sempre molto scuri a sottolineare le loro oscure e nefaste intenzioni, che per tutta l’opera non sono nemmeno molto dissimulate.
La Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam
L’ordine religioso del Bene Gesserit è una delle più grandi forze politiche della galassia. Attraverso una combinazione di condizionamento mentale e consumo della spezia melange, i membri del Bene Gesserit hanno affinato le loro menti e acquisito abilità sovrumane che permette loro di controllare menti e corpi di altri esseri umani attraverso l’uso della voce. La leader dell’ordine, la Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam, interpretata da Charlotte Rampling, è ovviamente la più potente dell’ordine e può controllare completamente il proprio corpo e la propria mente, usando i suoi poteri al servizio della sorellanza.
Gli abiti che indossano rispecchiano questo potere, sono sontuosi barocchi ma il loro volto è sempre coperto da un velo quasi a cercare di nascondere i loro pensieri e le loro espressioni. In particolare quello della Reverenda Madre ha un copricapo che serve ad elevarne la figura, il colore scuro trasmette austerità e pretende rispetto.
Paul Atreides
In quanto figlio di un duca, Paul Atreides conduce una vita di privilegi che viene totalmente stravolta dalla morte del padre, infatti da quel momento vivrà nascondendosi. Gli abiti sono stati funzionali all’illustrazione di questo cambiamento di status. Jacqueline West ha trovato ispirazione nei film del regista britannico Sir David Lean, i cui drammi storici Il dottor Zivago e Lawrence d’Arabia hanno plasmato il guardaroba del personaggio. “Quando Paul viveva ancora nel palazzo, indossava questa giacca molto sobria ispirata a Zivago: linee pulite, senza bottoni perché non pensavo che bottoni e cerniere sarebbero riusciti a farcela in futuro“, dice West.
A proposito di questo dettaglio la West afferma che: “Invece, gli abbiamo regalato medaglioni realizzati con metalli delle terre rare e magneti in modo che potesse chiudere il colletto quando aveva bisogno di essere formale. A poco a poco tutto ciò che indossa viene ridotto, e quando si sposta verso la vita nel deserto e diventa un membro dei Fremen, è più Lawrence d’Arabia. Quei film epici erano risorse così importanti perché sapevo che anche Dune era quel tipo di film.
Lady Jessica
Lady Jessica è la concubina del Duca Leto Atreides e madre di Paul. Anche lei subirà grossi cambiamenti a causa della morte del Duca, che si rispecchieranno nel suo abbigliamento. La stessa Rebecca Ferguson dice che “le maschere, i veli e gli ornamenti ingioiellati che Jessica indossa durante la prima metà del film illustrano la sua posizione di concubina, non di nobile. Indossa abiti regali, ma quando la incontriamo è ancora in catene. C’è ancora una grande differenza gerarchica tra lei e gli uomini che prendono tutte le decisioni“.
Con l’avanzare della storia anche la figura di Lady Jessica verrà spogliata da tutte le ricchezze e gli agi e sarà costretta a combattere e lo farà con una delle tute dei Fremen. “Ho amato il fatto che siano lì solo per servire ad uno scopo“, dice Ferguson. “Non importa chi lo indossa, sembriamo tutti uguali: gli abiti rappresentano gli esseri umani che si adattano alla natura e trovano nuovi modi per sopravvivere“.