Il regista di Inception, Il Cavaliere Oscuro e Oppenheimer ha dichiarato il suo interesse per il genere horror, di cui dirigerebbe volentieri un film, se si presentasse un’idea davvero interessante.
Presente al British Film Institute per consegnare un premio, il regista inglese ha parlato del suo ultimo film e del cinema in generale e ha dichiarato che il genere horror è molto interessante perché provoca reazioni profonde e riesce a mostrare squallore e dolore, elementi spesso eliminati in altri generi cinematografici: “Trovo i film horror molto interessanti in quanto utilizzano gli strumenti cinematografici per provocare reazioni viscerali; ma alla base ci dev’essere comunque un’idea veramente forte, cosa molto rara al giorno d’oggi. Io, personalmente, non l’ho ancora trovata, ma dal punto di vista meramente cinematografico, l’horror è un genere davvero molto interessante, e uno dei pochi su cui Hollywood punta per mostrare il grigiore e la tristezza, sentimenti che di norma tende a eliminare da altre tipologie di prodotti. Ma nell’horror è consentito.”
Christopher Nolan ha poi continuato parlando anche del suo ultimo film Oppenheimer, in merito alla diversa commistione di generi che contiene e di come sia presente anche una componente horror: “Ci sono certamente degli elementi horror, specie subito dopo il Trinity Test, ma il film gioca con generi diversi, come l’heist o il legal, in modo da garantirsi un maggior respiro; all’interno del cinema di genere tu questa cosa la puoi fare, altrimenti è più difficile”.
![Oppenheimer](https://screenworld.it/wp-content/uploads/2024/02/oppenheimer-4.jpg)
– © Universal Pictures
Il regista britannico sarà presente alla notte degli Oscar che si terrà l’11 marzo 2024. Il suo film Oppenheimer, che ha già riscosso numerosi premi fra i quali il Golden Globe come miglior film drammatico, è fra i favoriti con le sue 13 nominations, fra le quali anche miglior regia.
Se Nolan trionfasse sarebbe un vero evento poiché il regista non ha mai vinto un premio Oscar, nonostante i suoi film siano considerati tra i più importanti, innovativi e amati degli ultimi venti anni, e nonostante molti dei loro pregi dipendano proprio da un gran lavoro di regia.