Meryl Streep ha ricevuto proprio ieri la Palma d’oro alla carriera e tra ringraziamenti e felicitazioni si è ritrovata a commentare la lotta di genere nell’industria di Hollywood e i film prodotti da donne che stanno diventando sempre più cruciali ai giorni nostri.
Durante un discorso, ha avuto modo di tornare a pensare alle origini della sua carriera e di come alcuni dei suoi film siano serviti a fare da fulcro per un cambiamento sociale importantissimo. Tra questi, ha citato Kramer contro Kramer che secondo l’attrice: “è un film su un divorzio, tratto da una vera e propria ‘revenge novel’, che il suo autore ha scritto animato da vera rabbia. Era un periodo in cui il movimento femminista faceva molto ‘baccano’ e circolava una narrazione al vetriolo verso le donne che uscivano dal proprio ruolo di madri e di mogli lasciando i mariti a crescere i bambini“.
Ha poi continuato spiegando il ruolo di Dustin Hoffman nel film e il legame con il romanzo: “Nel romanzo non spiegano perché lei se ne va di casa, l’autore non era interessato a raccontarlo, era più interessato al problema del padre nel crescere suo figlio. Nel film mi è stato quindi chiesto di scrivere il discorso del mio personaggio durante il processo per ottenere l’affidamento del bambino, anche il regista e Dustin Hoffman ci hanno provato, perché erano convinti di aver capito Joanna meglio di me. Ma alla fine hanno scelto il mio“.
Ha infine voluto raccontare come il ruolo delle donne nell’industria del cinema di oggi sia cambiata drasticamente e in meglio rispetto ai suoi tempi: “Alcune delle più grandi stelle di oggi sono donne, anche se probabilmente Tom Cruise sta sopra a tutte loro! Quando ho cominciato era molto difficile ottenere un giusto contratto, eravamo tagliate fuori dalle negoziazioni. Dovete capire che i film sono una proiezione degni sogni delle persone, ma anche di chi li fa, dei loro produttori. Anche i grandi “executive” di Hollywood hanno sogni e riportano nei film le loro fantasie. Prima che le donne diventassero produttrici gli uomini non riuscivano veramente a capire un film con una protagonista donna, non ci si rispecchiavano. Le donne invece sono sempre riuscite a farlo, gli uomini semplicemente non ci capivano. La prima volta che un uomo mi ha detto di aver veramente compreso il mio personaggio è stato con il Il diavolo veste Prada, un film in cui interpreto qualcuno che prende decisioni che gli altri non capiscono. Se io guardo Il cacciatore capisco che cosa stanno passando i suoi protagonisti maschili, noi parliamo anche la loro lingua, mentre per loro è difficile, noi non riusciamo a farci capire“.