Brian Cox, star di Succession, si è espresso sul Metodo di recitazione, definendolo una “stron*ata americana“. Le considerazioni dell’attore sono emerse durante una sessione di domande e risposte dopo la proiezione di Prisoner’s Daughter al Toronto Film Festival 2022. La questione del Metodo è attualmente al centro di un dibattito che ha visto gli attori schierarsi a favore e contro questo approccio alla recitazione.
“Non ci tengo molto a quella stron*ata americana, secondo cui bisognerebbe vivere un’esperienza religiosa ogni volta che reciti una parte. È una mer*a“, ha detto Brian Cox, riferendosi quindi all’idea secondo cui un attore dovrebbe immergersi totalmente in un ruolo fino al punto di esserne quasi ossessionato. “Non mi aggrappo ai personaggi che interpreto. Li ho lasciati passare attraverso di me. L’importante è essere pronti ad accettarli, come attore“, ha aggiunto, mentre era sul palco della Roy Thomson Hall dopo che lui e altri membri del cast di Prisoner’s Daughter, tra cui Kate Beckinsale, Tyson Ritter e Christopher Convery, e la regista Catherine Hardwicke, hanno ricevuto un caloroso applauso dal pubblico di Toronto dopo la prima mondiale del dramma sulla riconciliazione familiare.
In Prisoner’s Daughter, Brian Cox interpreta Max, un detenuto che è stato rilasciato per compassione dopo che gli è stato diagnosticato un cancro incurabile. L’uomo si ritrova così a vivere i suoi ultimi giorni con la figlia, interpretata da Kate Beckinsale. Max conosce inoltre per la prima volta suo nipote, interpretato da Christopher Convery. “Quello di Max è stato un grande ruolo, non c’è dubbio. Era sempre assente, come padre. Logan è un personaggio completamente diverso. Non è assente. Anche se, in un certo senso, lo è. Ma le sue reazioni vengono in primo piano, a causa del suo background“, ha aggiunto Cox, spiegando come le diverse dinamiche per i personaggi di Succession e Prisoner’s Daughter richiedano diversi stili di recitazione sul set.