Il nuovo Avatar 2 ha un budget tra i 350 e i 400 milioni di dollari. Il film si posiziona tra i più costosi ma – se le stime sono corrette – potrebbe rivelarsi un investimento proficuo. Il primo film aveva superato ben oltre le cifre spese per la produzione, arrivando al primo posto negli incassi. Il primato è stato mantenuto per oltre dieci anni ma lo stesso Cameron ammette che sarà difficile replicare quelle cifre. Avatar: La via dell’acqua ha ampliato la portata, la costruzione del mondo e il budget del primo film. Il risultato è un film che sta raccogliendo le prime lodi di personaggi come Guilllermo del Toro, ma che dovrà fare una quantità di introiti davvero impressionante per raggiungere il pareggio.
Come riporta Comic Book, a svelare i costi della produzione di Avatar: La via dell’acqua è The Hollywood Reporter. Per avere un termine di paragone, si tratta di una cifra superiore di 50-100 milioni di dollari rispetto al disastroso film della Warner Bros. Justice League, che non ha superato neppure il punto di pareggio dei costi.
Nonostante il disastroso periodo in cui viviamo, con alcune sale cinematografiche che sono state costrette a chiudere, alcuni film sono riusciti a fare la differenza. Dall’inizio della pandemia, film come Spider-Man: No Way Home ha guadagnato più di 1,9 miliardi di dollari al botteghino; invece Top Gun: Maverick ha guadagnato poco meno di 1,5 miliardi di dollari. La Disney ha investito un sacco di soldi nel marchio Avatar come parte del suo business dei parchi a tema. Un modesto successo al botteghino sarebbe comunque un’enorme spinta per le attrazioni a tema Avatar che la Disney possiede, e questa sinergia significa che un incasso stimato di 900 milioni di dollari potrebbe non essere una grande vittoria al botteghino, ma sarebbe comunque una vittoria piuttosto grande nel quadro generale.
Secondo le prime proiezioni, Avatar: La via dell’acqua dovrebbe guadagnare tra i 150 e i 175 milioni di dollari nel weekend di apertura. È un po’ meno di Black Panther: Wakanda Forever con 181 milioni di dollari, ma comunque una delle maggiori aperture complessive nell’era della pandemia.