Assassinio a Venezia è stato girato in location a Venezia, catturandone alcuni famosi scorci, per le scene in esterni. Per le scene in interni, invece, le riprese si sono svolte a Londra, nei Pinewood Studios, dove è stato ricreato un palazzo veneziano con tanto di gondole e canali. Ma vediamo insieme nel dettaglio quali sono state le location scelte per girare le scene di questo thriller soprannaturale basato su Poirot e la strage degli innocenti di Agatha Christie.
Il terzo adattamento cinematografico su Hercule Poirot di Kenneth Branagh (in veste di regista e attore), a differenza del romanzo da cui è tratto che è ambientato nelle campagne inglesi, si avvale delle sinistre ed eterne atmosfere veneziane.
Fra i luoghi più noti e riconoscibili, e che di certo non hanno bisogno di presentazioni, la già citata Piazza San Marco, con la sua Basilica e il Campanile; e poi palazzo Ducale (storica abitazione del Doge di Venezia ai tempi della Repubblica), il Ponte dei Sospiri, e il Bacino di San Marco, ovvero il porto della città, nei cui pressi sono state effettuate diverse riprese. Proseguiamo con Palazzo Contarini del Bovolo, noto per la sua scala a chiocciola posta all’esterno dell’edificio, Palazzo Grimani, Palazzo Campo San Samuele e Ponte Consafelzi, famoso per essere completamente in ferro, che si scorge nelle spettacolari riprese aeree nel finale del film. Le riprese degli esterni, poi, sono state girate in autunno e in inverno, stagioni che hanno permesso alla troupe di filmare la tipica foschia veneziana introducendola come tocco di ulteriore inquietudine nel film.
Invece, per quanto riguarda le riprese in interni, il regista Kenneth Branagh, che con lo scenografo John Paul Kelly ha compiuto un minuzioso lavoro esplorativo per i vicoli e le calle veneziane, ha optato, insieme alla produzione, di costruire un palazzo da zero nei Pinewood Studios di Londra. È qui che si svolgono gli omicidi e le indagini di Poirot. A tal proposito, lo scenografo John Paul Kelly (già noto, fra gli altri, per La Teoria del Tutto) ha costruito l’esterno e l’interno del palazzo nella sua interezza, con la precisa intenzione di rendere l’edificio un personaggio al pari del resto del cast.
Kelly ha quindi dovuto affrontare una notevole sfida tecnica in tempi relativamente brevi, che però, alla fine, ha soddisfatto gli alti standard e il noto perfezionismo del regista, consegnandoci un film con un’ottima messa in scena. A tal proposito, lo stesso Kelly ha confessato a Movieweb: “Kenneth Branagh, come probabilmente saprete, è un perfezionista. E anche il suo personaggio di Poirot, per come lo interpreta, è un perfezionista. Eravamo interessati a creare una versione molto reale di Venezia, per poi intrecciarla in qualche modo con la narrazione contenuta nella sceneggiatura e con il materiale di Agatha Christie. Il nostro punto di partenza è stato dedicare molto tempo alla ricerca dei palazzi di Venezia e vederli tutti. Abbiamo anche accarezzato l’idea di provare a sfruttare un vero palazzo di Venezia. Ci siamo resi conto molto presto che non avrebbe funzionato, quindi abbiamo costruito l’esterno e l’interno del palazzo nella sua interezza“.
La più grande soddisfazione, sempre a detta di Kelly, è avvenuta “il giorno in cui ho potuto portare Ken in giro; sapere che era soddisfatto del set è stato sicuramente il giorno migliore“. Per quanto riguarda invece le molte difficolta incontrare, Kelly racconta: “Era un set davvero complicato con pochissima libertà di movimento. […] Adoro l’attenzione ai dettagli. Ci sono diversi livelli: uno è essere fedeli all’accuratezza storica. Questo è molto importante, ma significa anche essere fedeli alla narrazione. La scena del seminterrato allagato è stato il nostro momento per mostrare quello che sarebbe un genere horror molto tradizionale, suppongo“.