Il genere horror è inarrestabile: ce lo confermano i variegati tentativi, più o meno riusciti, di portare alta la bandiera del terrore nel corso degli ultimi anni. Tra nuove leve e registi che hanno confermato il loro talento, abbiamo in serbo per voi una lista invitante dei migliori film horror recenti, quelli davvero imperdibili, per qualità complessiva e livello di coinvolgimento!
1. Quella casa nel bosco (2011)
Cinque studenti universitari si preparano a trascorrere il fine settimana in una baita nel mezzo di una foresta remota e senza alcun mezzo di comunicazione con il mondo esterno. Nel seminterrato trovano una strana collezione di cimeli, tra cui un diario che racconta dell’antica famiglia che occupava la casa. Nel frattempo, una coppia di tecnici di un impianto industriale si sta preparando per un’operazione sconosciuta, che ha a che fare con la manipolazione dell’ambiente e gli archetipi del terrore.
Quella casa nel bosco, per la regia di Drew Goddard, va oltre il genere e, anche se si avvale di una sceneggiatura dall’umorismo arguto, non tenta di smontare il classico: in fondo, è proprio nel colpo di scena che sta gran parte del suo successo, nella rivelazione di ciò che davvero avviene dentro e fuori la casa…
2. Babadook (2014)
Sei anni dopo la morte violenta del marito, Amelia (Essie Davis) non si è ancora ripresa, ma deve crescere Samuel (Noah Wiseman), il figlio di sei anni, che vive nel terrore di un mostro che gli appare in sogno e minaccia di ucciderli. Quando in casa compare un inquietante libro di fiabe intitolato “Mister Babadook”, Samuel si convince che è proprio Babadook la creatura che abita i suoi sogni. Mentre le sue allucinazioni diventano incontrollabili, Amelia, sempre più spaventata, inizia a percepire una presenza sinistra intorno a sé, che la porta a credere che le paure del figlio possano essere reali. Babadook è come un incubo, uno di quelli che non necessitano di essere sanguinolenti per lasciarti raggelato, firmato dalla talentuosissima Jennifer Kent.
3. A Girl Walks Home Alone at Night (2014)
Nella città iraniana di Bad City, tutto può accadere. Nessun affare sporco o sopruso sfugge agli occhi di un implacabile vigilante: una vampira, desiderosa di sangue e pronta a sfruttare il proprio vestiario come oggetto del terrore. In un elegante mix di terrore spettrale e cultura pop degli anni ’80, Ana Lily Amirpour, al suo debutto in cabina di regia, confeziona un western vampiresco, condito da una storia d’amore a tinte sanguinarie.
4. Goodnight Mommy (2014)
Come si fa ad augurarsi la buonanotte, se non ci si riconosce più? È piena estate e due fratelli gemelli aspettano pazientemente che la madre torni a casa dopo un intervento di chirurgia plastica. Ma, quando la vedono con il volto completamente bendato, capiscono che è diventata improvvisamente fredda e distante. Questo repentino cambiamento di personalità porterà i due gemelli a chiedersi se la donna sia davvero la loro madre o un’impostora. Goodnight Mommy getta un trauma familiare in pasto a dinamiche orrorifiche, esasperando i limiti delle convinzioni infantili e valorizzando al meglio il duo composto da Veronika Franz e Severin Fiala in cabina di regia.
5. Man in the Dark (2016)
Un gruppo di giovani ladri crede di aver trovato l’occasione per commettere la rapina perfetta; il loro obiettivo è un uomo cieco e solitario con migliaia di dollari nascosti. Ma, non appena gli entrano in casa, si rendono conto dell’errore, trovandosi intrappolati in una lotta per la sopravvivenza contro uno psicopatico che nasconde terribili segreti. Fede Álvarez abbandona ogni logica sfiorando l’assurdo in questa rapina cinematografica; anche in questo caso, dopo il remake di La Casa (2013) l’infallibile macchina generatrice di tensione che ha progettato non cessa mai di funzionare.
6. Train to Busan (2016)
In Train to Busan un virus letale si diffonde nella Corea del Sud, provocando violente rivolte e obbligando i passeggeri di un treno KTX in viaggio da Seul a Busan a lottare per la loro sopravvivenza. Con questo film, Yeon Sang-ho dà vita a un cult movie istantaneo, in cui la civiltà moderna divora se stessa, rigurgitando capitalismo infetto, cannibale, ma irresistibile.
7. The Witch (2015)
Il debutto di Robert Eggers ci porta nel New England del 1630, dove una coppia di coloni cristiani con cinque figli vive nei pressi di una foresta che, secondo le credenze popolari, è abitata dal male. Quando il figlio neonato scompare e i raccolti non crescono, i membri della famiglia si ribellano l’uno contro l’altro, comprendendo che un male soprannaturale si annida davvero nella vicina foresta. Suggerendo l’orrore, e affidando gran parte dell’efficacia del suo lavoro all’immaginazione febbrile dello spettatore, Eggers conia con The Witch una delle formule autoriali più incisive nel panorama horror contemporaneo.
8. Scappa – Get Out (2017)
Per Chris (Daniel Kaluuya) e la sua ragazza Rose (Allison Williams) è arrivato il momento di conoscere i futuri suoceri, così lo invita a trascorrere un weekend in campagna con i ricchi genitori di lei, Missy (Catherine Keener) e Dean (Bradley Whitford). All’inizio, Chris pensa che il comportamento “eccessivamente” accomodante dei genitori sia dovuto al loro nervosismo per la relazione interrazziale della figlia ma, con il passare delle ore, una serie di scoperte sempre più inquietanti lo portano a rendersi conto di una verità inimmaginabile. E’ così che agli abitanti di questa favola sinistramente divertente di Jordan Peele succederà qualcosa che li condanna a stabilizzarsi come membri di una società che costringe alcuni, sempre le stesse vittime, a servire altri, sempre gli stessi carnefici.
9. It comes at night (2017)
Paul (Joel Edgerton) è un padre di famiglia che vive in una baita di legno con la moglie Sarah (Carmen Ejogo) e il figlio Travis (Kelvin Harrison Jr.), e non si fermerà davanti a nulla per proteggere la sua famiglia da una minaccia che terrorizza il mondo esterno. Tra metafora sociale e brividi lovecraftiani, It comes at night rimane una delle provocazioni più brillanti del 2017, che vive di un binomio efficacissimo coniato da Trey Edward Shults: minima informazione e massima espressione.
10. Cam (2018)
Alice (Madeline Brewer) è una cam girl che lavora per un sito web per adulti e cerca di preservare la sua vita privata. Un giorno, quando cerca di accedere al sito, scopre che qualcuno sta usando il suo profilo, o meglio, una replica esatta di se stessa, una sosia non identificata. CAM, per la regia di Isa Mazzei e attualmente disponibile su Netflix, lavora sulle nostre insicurezze più recondite, facendole esplodere davanti a uno schermo, una delle “location” virtuali più terrorizzanti della contemporaneità.
11. Hereditary – Le radici del male (2018)
Strane cose cominciano ad accadere in casa Graham dopo la morte della nonna, che lascia la casa in eredità alla figlia Annie, gallerista sposata con due figli. Annie non ha avuto un’infanzia molto felice con la madre e crede che la morte di questa possa aiutarla a voltare pagina. Le cose si complicano quando la figlia minore inizia ad avere visioni di figure spettrali, indizi di una discendenza che la famiglia dovrà sviscerare.
Aster riesce a graduare la febbre del bizzarro trascinando l’inquietante tranquillità di una famiglia felice nel più profondo abisso. Dal dramma più evidente al panico scatenato; dalla certezza del luogo comune alla meraviglia e al dubbio del magico, Hereditary è indubbiamente uno dei migliori horror del decennio.
12. A Quiet Place – Un posto tranquillo (2018)
Seguite la storia di una famiglia che vive in una casa nella foresta e sta attenta a non fare rumore perché, se non ti sentono, non possono inseguirti…
Con A Quiet Place, John Krasinski ed Emily Blunt confezionano un piccolo gioiello di horror che si regge su due pilastri trasparenti: la messa in scena e il sound design, dando vita a un inquietante surrogato del film per famiglie e di famiglie.
13. Raw – Una cruda verità (2016)
Justine, ragazza di 16 anni, vive in una famiglia in cui tutti sono veterinari e vegetariani. È una studentessa brillante e promettente ma, quando inizia la scuola di veterinaria, dovrà scontrarsi con un mondo decadente, spietato e pericolosamente seducente, le cui radici si trovano già…in famiglia. La giovane Justine inizierà così a rivelare, prima a se stessa e poi al mondo, la sua vera e cruda natura. Non si tratta di un film horror qualunque, ma della cronistoria di un vero e proprio viaggio interiore – con un finale a sorpresa – che mantiene il suo equilibrio in un pericoloso tono onirico. Quella che si presenta come una tortuosa storia di autoaffermazione si rivelerà un racconto crudele sul potere ineluttabile dell’eredità, una piccola gemma dell’horror contemporaneo a cura di Julia Ducournau.
14. Titane (2021)
Premiato con la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2021, il secondo film di Julia Ducournau è un’affascinante favola oscura e metallica, capace di mettere lo spettatore di fronte ai limiti e alle contraddizioni del proprio corpo.
Un’immersione in una schizofrenia post-umanista, filtrata dalla teoria queer e con un assaggio di ultraterreno attraverso il corpo di un personaggio che sfugge a tutto ciò che è prevedibile. Il risultato è un film così audace e furioso che è destinato a connettersi, come pochi film recenti hanno fatto, con l’importantissima sensibilità del presente.
15. Revenge (2017)
Tre ricchi uomini sposati si riuniscono per l’annuale partita di caccia. Questa volta, uno di loro è accompagnato dalla sua amante Jen, giovane donna molto attraente che suscita rapidamente l’interesse degli altri due. Tuttavia, le cose si complicheranno drammaticamente per la giovane ragazza, che sarà costretta a trasformare la caccia in un’implacabile vendetta…
Revenge disvela in toto il talento di Coralie Fargeat, una cineasta con piena padronanza del proprio ruolo di “cacciatrice” di storie al femminile; questa pellicola è, prima di tutto, la storia di Jen, che richiede che la cinepresa modifichi di volta in volta punto di vista per adattarsi alla sua trasformazione da bocconcino erotico a fenice e dea della vendetta.
16. L’ombra della paura (2016)
Mentre una donna e la sua giovane figlia cercano di affrontare il terrore della Teheran islamista degli anni ’80, un misterioso essere inizia ad apparire nella loro casa. L’ombra della paura è un affresco della repressiva società iraniana degli anni ’80, sotto il regno del terrore; la mescolanza di folklore e religione radicati nelle convinzioni dei suoi personaggi e la critica sociale che sottende alla sua sceneggiatura lo rendono un ottimo horror favolistico.
17. Swallow (2019)
Hunter è una casalinga che ha appena scoperto di essere incinta. Tuttavia, per qualche motivo sconosciuto, è tentata di consumare oggetti pericolosi per la sua salute, un’ossessione che non passa inosservata agli occhi del marito e del resto della famiglia. In questa paranoia di ghiaccio e metallo, confezionata da Carlo Mirabella-Davis, Hunter si troverà costretta in una bolla sociale dove tutto è studiato, e ogni minimo movimento da parte di chi ci vuole male è un pugno, o meglio un chiodo, nello stomaco.
18. The Empty Man (2020)
Sulle tracce di una ragazza scomparsa, un ex poliziotto si imbatte in una setta misteriosa intenzionata a evocare una terrificante entità soprannaturale. In quest’opera sull’occultismo nichilista e sul delirio collettivo, la mano registica di David Prior si posizione a metà strada tra la poetica di Mike Flanagan e l’eredità finchiana, stabilendo un percorso superbo di appropriazione dei mezzi registici. Un film tanto sull’identità personale quanto sull’orrore esistenziale, riscoperto tramite gli occhi di un misterioso personaggio polidromo, risultato di un’equazione perfetta tra tempo, pensiero e concentrazione.
19. The Eyes of My Mother (2016)
In The Eyes of My Mother una giovane donna solitaria viene consumata dai suoi desideri più profondi e oscuri dopo che una tragedia colpisce la tranquillità della sua vita in campagna. Nicolas Pesce firma un’opera che segue gli oscuri recessi di una mente tormentata e racconta una storia terribilmente grintosa, dalla naturalezza sconcertante, ma che si avvale di un’estetica bellissima, figlia del semplice sogno di una bambina.
20. Midsommar – Il villaggio dei dannati (2019)
Una coppia di fidanzati in crisi si unisce agli amici in occasione del Midsommar, un festival estivo che si tiene ogni 90 anni in un remoto villaggio della Svezia. È così che quella che inizia come una vacanza da sogno in un luogo dove il sole non tramonta mai si trasforma lentamente in un incubo oscuro quando i misteriosi abitanti del villaggio li invitano a partecipare alle loro inquietanti attività festive. In Midsommar, secondo progetto di Ari Aster, la colonna sonora si confonde con le immagini, dando vita a un vero e proprio progetto di musica filmata; la gente parla ma ma non è chiaro se venga ascoltata; gli effetti speciali, sapientemente gestiti, sono puro disagio lisergico; lunghe sequenze ininterrotte dilatano il tempo tanto quanto inquadrature distaccate alterano lo spazio, incidendo sul senso di vuoto, deformando la natura e il ruolo di ogni personaggio.
21. Zombie contro zombie – One Cut of the Dead (2017)
Quando le riprese di un film di serie B sui morti viventi vengono interrotte da una vera e propria apocalisse zombie Shinichirô Ueda non può che “infilarsi” sapientemente nella finzione narrativa e trarne un incubo metacinematografico. Si tratta, per intenderci, della serie B (o direttamente Z) vista come la sublimazione dello sforzo epico che si cela dietro ogni manifestazione cinematografica. Si parte da un set abilmente studiato per nobilitare, dalla più indiscutibile umiltà, uno dei più affettuosi omaggi mai dedicati a quella specie di zombie folli: quella dei tecnici, attori, artisti ma, soprattutto… dei registi.
22. Berberian Sound Studio (2012)
Negli anni Settanta, il Berberian Sound Studio era lo studio di post-produzione sonora più economico e più squallido d’Italia: tutti i film più inquietanti passavano da lì. Gilderoy, un timido tecnico del suono inglese, si reca dunque in Italia per mixare l’ultimo “giallo” di Santini, il grande maestro dei film d’intrigo, ma si ritrova ben presto intrappolato in un mondo proibito e popolato da attori maniaci, dove i capricci artistici e la burocrazia più assurda scandiscono la quotidianità. Raccontando la disintegrazione mentale di un tecnico del suono britannico integerrimo, soffocato ed egocentrico, Berberian Sound Studio fonde, e confonde, spazi e umorismo, in una tesissima pulsazione drammatica tra ascetismo e lussuria.
23. Ghost Stories (2017)
Lo scettico professore Phillip Goodman (Andy Nyman) intraprende un viaggio nel terrore dopo essersi imbattuto in un dossier che descrive tre casi inspiegabili di apparizioni sovrannaturali. Scritto e diretto da Jeremy Dyson e dallo stesso Andy Nyman, e adattamento della loro omonima opera teatrale, Ghost Stories vi condurrà per i meandri di un labirinto mentale, che trova il suo nutrimento nei nostri traumi, sbagli e nelle maschere che ci mettiamo addosso.
24. Luz (2020)
La giovane tassista Luz arriva sconsolata a una stazione di polizia: sembra che un’insaziabile entità demoniaca la stia cercando e non si fermerà finché non l’avrà posseduta. Il primo lungometraggio di Tilman Singer è un thriller in cui l’assurdo e il soprannaturale convergono per dare vita a un gioco sensoriale notturno; un esercizio di stile oscuro, sperimentale e stratificato, impostato come un omaggio al cinema horror europeo degli anni Ottanta.
25. Finché morte non ci separi (2019)
La prima notte di nozze, una giovane sposa (Samara Weaving) viene invitata dalla ricca ed eccentrica famiglia del marito a partecipare a un’antica tradizione che si trasforma in un letale gioco di sopravvivenza. Finché morte non ci separi è una di quelle dark comedy in cui tutto è permesso: dal genere un po’ stantio al gore senza cervello, culminando con la critica sociale. Tutto si inserisce in una celebrazione piuttosto civile – solo dal punto di vista registico, è chiaro – della commedia nera di stampo britannico, anche se la vicenda ha luogo negli Stati Uniti.
26. The Invitation (2015)
Will ed Eden hanno perso il loro unico figlio anni fa. La tragedia ha segnato in modo irreversibile il loro rapporto, al punto che lei è scomparsa da un giorno all’altro. Un giorno, Eden torna in città; si è risposata e qualcosa sembra essere cambiato in lei, che la rende una presenza inquietante e irriconoscibile persino per Will. Karyn Kusama firma un film sull’apocalisse, quella biblica e quella interiore, un’opera inquietante sul concetto di nuova religione, in cui la tensione è generata dall’intricatissimo enigma dell’esposizione dei dati del passato.
27. Mandy (2018)
Red (Nicholas Cage) è un taglialegna che vive isolato dal mondo con l’amore della sua vita, Mandy (Andrea Riseborough). Un giorno, durante una passeggiata, immersa in uno dei romanzi fantasy che legge ogni giorno, Mandy incrocia inconsapevolmente il leader di una setta che sviluppa un’ossessione per lei. Deciso a possederla ad ogni costo, lui e il suo gruppo di scagnozzi convocano una banda di motociclisti infernali che la rapiscono e, nel frattempo, sconvolgono la vita di Red. Tra l’incubo e il profano, Panos Cosmatos compone una delle fantasie cinefile più entusiasmanti del 2018 in un film che nega se stesso a ogni passo.
28. Green Room (2015)
Dopo aver assistito a un omicidio in un bar, i membri di una band punk vengono rinchiusi in una stanza del locale dai responsabili, una terrificante banda di neonazisti suprematisti bianchi. Il loro capo è il proprietario del bar (Patrick Stewart), e non vuole lasciare libero nessun testimone dell’accaduto. Con Green Room, Jeremy Saulnier ci regala un efficace esercizio di suspense, punteggiato da esplosioni di brutalità e umorismo nero: un incubo a porte chiuse.
29. Thelma (2017)
Thelma non è una ragazza comune. In preda alla disperazione, chiede insistentemente a Dio perché l’abbia fatta così. Anche i suoi genitori non sono d’aiuto, bensì mantengono un atteggiamento discreto di fronte ai poteri della figlia, che continua a provocare disastri. Quando Thelma inizia una relazione con un compagno, l’amore scatenerà in lei emozioni… alquanto inusuali. Abile riflessione sulla resistenza delle credenze ultra-religiose nelle società avanzate, Joachim Trier si avvicina con Thelma al soprannaturale, pur rimanendo fedele al tema che domina tutta la sua carriera: la disperazione giovanile, il disincanto vitale, l’esplosività della confusione e la sublime visualizzazione di quei momenti che gelano il sangue, siano essi benedetti o terribili, nel corso di una vita ancora agli inizi.
30. The Love Witch (2016)
Una giovane strega è determinata a trovare l’amore attraverso incantesimi e pozioni che le permettono di sedurre chiunque. Quando finalmente incontra l’uomo dei suoi sogni, il suo desiderio si trasforma in disperazione, follia e… altro ancora. Con uno stile visivo che rende omaggio ai thriller in Technicolor degli anni Sessanta, The Love Witch esplora le fantasie femminili di una femme fatale rinnovata e le conseguenze del narcisismo esacerbato.
31. Tigers Are Not Afraid (2017)
Estrella ha 10 anni e tre desideri: il primo è che ritorni la madre scomparsa, e verrà esaudito, ma in maniera completamente distorta: la madre è morta e la segue ovunque. Terrorizzata, Estrella cerca di fuggire, unendosi a una banda di bambini orfani, vittime di violenze e soprusi. La giovane protagonista dovrà imparare come, in mezzo alla brutalità e alla violenza, mentre i desideri non si realizzano mai come il cuore desidera, solo i guerrieri sopravvivono. Con Tigers Are Not Afraid Issa López riunisce un cast formidabile di piccoli attori, che ritraggono l’impotenza dell’essere orfani in maniera usuale per il cinema horror.
32. Goksung – La presenza del diavolo (2016)
La vita di un villaggio coreano è sconvolta da una serie di selvaggi e misteriosi omicidi che affliggono la piccola comunità rurale. Voci e superstizioni si diffondono riguardo la presenza di un anziano straniero che vive come un eremita. Di fronte all’incapacità della polizia di trovare l’assassino e all’assenza di una spiegazione razionale, alcuni abitanti del villaggio cercano uno sciamano. Anche Jong-Gu, un poliziotto la cui famiglia è direttamente minacciata, crede che si tratti di crimini soprannaturali. Con un’esecuzione tecnica impeccabile, il film di Na Hong-jin riprende il topos della società alla deriva, in una montagna russa di sensazioni inquietanti legate a un mistero che è tanto un film sui serial killer quanto un horror futuristico sul contagio e la possessione diabolica.
33. Madre! (2017)
Una donna (Jennifer Lawrence) viene colta di sorpresa quando il marito (Javier Bardem), scrittore in pieno blocco creativo, fa entrare in casa alcune persone che non aveva invitato. Il comportamento del marito diventa sempre più ambiguo e la donna non reggerà più la tensione. È così che Mother!, per la regia di Darren Aronofsky, scorre come un elettrizzante esercizio di cinema onirico, feroce e terrificante: un animale ferito, avvolto da uno spazio in cui tutto brucia, perfino l’odio.
34. 10 Cloverfield Lane (2016)
Una giovane donna, Michelle (Mary Elizabeth Winstead) è coinvolta in un incidente stradale. Quando si sveglia, si ritrova rinchiusa in una cella sotterranea, rapita da uno strano uomo (John Goodman) che sostiene di averla salvata dal giorno del giudizio. L’eccentrico rapitore sostiene che sia impossibile liberarla e uscire all’esterno, a causa di un terribile attacco chimico. È così che inizia l’incubo di Michelle, in una spirale di inconsapevolezza, cercando di analizzare il suo nemico per sopravvivere. 10 Cloverfield Lane celebra l’espressione della follia spirituale americana, raccontata con il tono giocoso di un film dionisiaco degli anni Ottanta. Sornione, audace ed esilarante, è semplicemente il film di intrattenimento perfetto.
35. Doctor Sleep (2019)
Sequel del film cult Shining (1980) diretto da Stanley Kubrick e anch’esso tratto da un celebre romanzo di Stephen King, Doctor Sleep vede Danny Torrance (Ewan McGregor), anni dopo gli eventi di Shining, immerso in traumi e con una forte dipendenza dall’alcool. Quando le sue capacità psichiche riaffiorano, si mette in contatto con una giovane ragazza di nome Abra Stone, che dovrà salvare da un gruppo di mostruosi viaggiatori intenzionati a far sparire tutti i bambini che possiedono il dono della luccicanza. Doctor Sleep si rivela un racconto crudele sulla possibilità di redenzione, sul valore del sacrificio e sulla brutalità dell’esistenza, temi già affrontati da King in molti dei suoi romanzi, ma che nelle mani di Flanagan assumono un tono serio, quasi angoscioso, ben radicato negli stilemi dell’horror.