Massimo Troisi è uno dei più grandi artisti della storia italiana, oggi avrebbe compiuto settant’anni. Lello Arena lo ricorda in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno dove svela anche l’ironia sulla morte e di quella volta che l’artista morì sullo schermo nel film tv Morto Troisi Viva Troisi, del 1982 in cui recitava nei panni di se stesso, ma morto.
Il riferimento è a Morto Troisi Viva Troisi uno speciale in cui di fatto si simulò la morte dell’attore, Arena spiega: “Anche lì io e Anna Pavignano c’eravamo, era più un gioco fatto per coinvolgere anche Renzo Arbore e Roberto Benigni, Michetti e Verdone e parlare di sé come se non ci fosse più. Io l’avevo già fatto in Effetto Smorfia e ogni tanto lo tiravamo dentro, nei nostri spettacoli. Forse quando morirò io andranno a prendere quel pezzo e diranno: vedi? Anche Lello ci aveva pensato. Sono in tournée con Aspettando Godot che narra l’attesa della fine. La verità è che noi giocavamo con tutto e l’abbiamo fatto anche con la morte“.
Lello Arena dimostra ancora una volta grandissimo affetto per quel Massimo Troisi con il quale ha collaborato a lungo, togliendosi delle grandi soddisfazioni “Se Massimo non ci fosse, parlo di proposito al presente, la mia vita sarebbe diversa. Lui è la mia spinta, la mia intransigenza: mi ha insegnato cose fondamentali che agiscono dentro di me. È difficile pensarlo come “non esistente”. Spesso mi sforzo di immaginare cosa avrebbe fatto in certe situazioni. In questi giorni di festa spesso abbiamo dovuto fronteggiare ipotesi di cose fatte male e lui non le avrebbe consentite. Massimo Troisi ci ha cambiato il DNA, non siamo uguali a chi non lo ha mai incontrato”.