Era prevedibile? In parte sì: da quel Avengers: Endgame datato 2019 sembrano essere passati dei secoli. Di mezzo abbiamo avuto una pandemia mondiale, una forte crisi della fruizione cinematografica che ha portato major e simili a rivedere il modello distributivo di alcuni prodotti e il diretto lancio di un numero considerevole di nuove piattaforme streaming.
In tutto ciò avevamo lasciato la Marvel nel pieno di una celebrazione mondiale, mentre Avengers: Endgame spazzava via – senza l’aiuto di alcun blip – ogni possibile record al botteghino mondiale, ma passata la tempesta e cominciando a rivedere la calma all’orizzonte, immaginiamo che a tutti sia balenata questa domanda: e adesso? Ce lo vediamo lì Kevin Feige, felice e festoso pronto a chiudere questo importante ciclo e impostare la via di quello successivo. Ma, fuori da ogni pronostico, al netto di una Fase Quattro che cominciava a far vedere qualche piccola crepa di attribuzione casuale, ora con la Fase Cinque i problemi sono davanti gli occhi di tutti. Esattamente, cosa sta succedendo in casa Marvel?
Dalla novità alla ripetitività
Due sono gli anni chiave: 2008 e 2012. Nel 2008 arrivarono al cinema due pellicole, apparentemente “classiche” nella promozione e diretta fruizione da parte del pubblico. La prima è L’Incredibile Hulk, con il rilancio cinematografico del golia verde. L’altra è l’intramontabile Iron Man, vera e propria evoluzione del cinema muscolare action americano, una parabola della corsa agli armamenti figlia del conflitto post 11 settembre. Al netto di queste osservazioni, le scene post-credit suggerivano la costruzione di qualcosa di più grande. Questo avvenne nel 2012 con l’arrivo del celebrato The Avengers. Roma, piazza della Repubblica, Mark Ruffalo, Tom Hiddleston, Scarlett Johansson e Chris Hemsworth presenti alla première del film, un folla impazzita li accoglie e li celebra giacché nell’aria frizzante si respira qualcosa di diverso. La magia di quel “film evento” che raramente capita, assieme alla realizzazione di un sogno su cui chiunque aveva masticato comics Marvel poteva solo fantasticare.
Con l’arrivo di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame (2018-2019) il cerchio si è chiuso. Non una semplice figura geometrica, ma una linea curva che ha tirato dentro un numero impensabile di film in grado di costruire una narrativa coesa e forte (non senza difetti, svarioni, o film non proprio riusciti, vedi Thor The Dark World), ed un nutrito gruppo di appassionati da ogni parte del globo. Tutti intenti a vivere e condividere lo stesso sogno. Le rughe sul viso di Captain America e il funerale di Stark sono state una vera celebrazione dello stesso e della materia con cui è stato costruito. Poi è successo quello che sapevamo – in parte – sarebbe capitato, ovvero un gioco di aspettative, di necessari cambi, di consapevolezze. Perché quando si arriva in cima bisogna decidere poi come affrontare la discesa e questa è stata progettata con arguzia, forte sperimentazione. Ma che ha trovato un ostacolo inatteso, improvviso, ovvero lo stesso pubblico. Proprio quello che fino al giorno prima era pronto a celebrare senza filtri ogni prodotto targato Marvel Studios.
Ve la ricordate la Fase Quattro?
Siamo già nel pieno della Fase Cinque. Proviamo a pensarci: quanto abbiamo vissuto a pieni polmoni la Fase Tre attendendone la stessa fine? E subito dopo come abbiamo vissuto la Fase Quattro? Ma la vera domanda è, ci siamo resi conto che la Fase Quattro è passata così, velocemente, in sordina, senza troppi entusiasmi? Come gettare dell’acqua in mare. La Fase Quattro è quella che più di tutte ha cercato di tentare nuovi approcci. Con il focus incentrato sulla visione globale e stilistica di ogni singola pellicola.
Black Widow era il testimone perfetto per celebrare il vecchio e il nuovo, ma ai fan non è piaciuto. Eternals è la cosa più vicina alla ricerca estetica e sensitiva di un Zack Snyder, ma i fan lo hanno trovato troppo lento e vuoto. Shang-Chi è la Marvel che cerca di fare il suo wuxia, ma i fan Marvel non hanno apprezzato l’approccio. Thor: Love and Thunder è Waititi che spinge al massimo sulla palette cromatica, ma i fan Marvel hanno ripudiato Waititi. Proprio quando tutti erano pronti ad accogliere il nuovo Thanos, Kang o chi per lui, si è palesato improvvisamente un nuovo e temibile nemico: il pubblico.
Il pubblico cresce, cambia, evolve
Mettendo l’ironia da parte, sembra che post Avengers: Endgame il pubblico abbia per partito preso escluso la possibilità di vedere la loro casa della meraviglie fallire. Ma quando i dubbi hanno cominciato ad accumularsi, ecco che il responso generale non si è costruito da semplici indizi, ma da una prova schiacciante: The Marvels. No, qualcosa non sta più andando per il verso giusto. Un calo fisiologico è normale, sarebbe stato strano aspettarsi decine e decine di anni di successi al botteghino. Ma da quel 2008 ad oggi, le piccole critiche su difetti trascurabili hanno portato al primo vero flop al botteghino. The Marvels, dati alla mano, difficilmente riuscirà a coprire i costi di produzione, portando la Marvel per la prima volta in perdita (almeno con Eternals erano andati in pari). Il tutto mentre è già in atto una ricostruzione interna, sia produttiva che creativa.
Al netto di altri terremoti che stanno arrivando dall’esterno – tutta la questione legale attorno Jonathan Majors – e la corsa ai ripari con i vociferati ritorni di Robert Downey Jr e Chris Evans nel prossimo Avengers: Secret Wars, l’aspetto più importante riguarda proprio il pubblico. Sono passati ben 15 anni e in questo lasso di tempo un bambino diventa ragazzo e un ragazzo diventa uomo. La stessa percezione di un prodotto, in questo caso un lungo franchise, cambia radicalmente e fruire di tanti e diversi film (Marvel e non solo) aiuta a formare un proprio giudizio critico attorno a quello o all’altro film. Come cambia il pubblico, anche i prodotti Marvel devono cambiare, cercando di guardare oltre il proprio giardino, superare stilemi già riproposti innumerevoli volte e scegliere saggiamente i futuri obiettivi.
Il futuro
Ad oggi lì dalle parti dei Marvel Studios c’è un bel caos: le serie tv non stanno vivendo momenti brillanti (ad eccezione di Loki 2, ma se su cinque serie solo una si salva all’unanimità, allora qualche problemino c’è), con il film di Blade che vede continue bocciature sulla sceneggiatura da parte del suo attore protagonista Mahershala Alì, il rilancio di Daredevil che ha visto un reset totale di quanto fatto fino a questo momento perché considerato di scarsa qualità, le già note vicende legali di Jonathan Majors e altre importanti defezioni e licenziamenti da Avengers: The Kang Dinasty. Cosa potrebbe fare la Marvel per recuperare questo spazio così lontano con il proprio pubblico? Una soluzione generale non c’è, ma i margini per ricucire lo strappo sono possibili, nel tentativo di riappropriarsi della propria identità. D’altronde se è riuscita Warner a chiudere il capitolo DCEU, riorganizzando tutto sotto il comando del capitano James Gunn, perché non dovrebbe riuscirci la Marvel?
Cosa passa tra The Marvels e l’ultima puntata della seconda stagione di Loki? Il cuore, o almeno la voglia di creare una storia da tramutare in immagini forti, emozionanti, qualcosa che domani possa diventare un’icona riconoscibile, pop. Cominciamo a ragionare e analizzare su cosa ci hanno lasciato i film delle prime tre fasi Marvel. Dalla pazzesca scena di combattimento tra Cap, Iron Man e Bucky in Civil War, siamo arrivati a The Marvels. Questo è il grado di separazione che si deve ricucire, ma anche il punto su cui rendersi conto che da qui si può anche risalire. E il finale di Loki dimostra che qualche briciolo di lucidità c’è ancora, ma vorremmo vederla al cinema sul grande schermo e non su una tv.
E voi cosa ne pensate? Siete d'accordo con le nostre riflessioni?
Se volete commentare a caldo questo articolo insieme alla redazione e agli altri lettori, unitevi al nostro nuovissimo gruppo Telegram ScreenWorld Assemble! dove troverete una community di persone con interessi proprio come i vostri e con cui scambiare riflessioni su tutti i contenuti originali di ScreenWorld ma anche sulle ultime novità riguardanti cinema, serie, libri, fumetti, giochi e molto altro!