Il film Brave Ragazze, diretto da Michela Andreozzi, è tratto da una bizzarra storia vera di cui si parlò in Francia negli anni ’80. La vicenda in questione è quella delle “mamans braqueuses”, ovvero le mamme rapinatrici, cinque donne amiche dall’infanzia che rapinarono ben otto banche.
La vicenda reale che ha ispirato il film con Ambra Angiolini si svolse nel 1989. Cinque ragazze madri, che si conoscevano da anni, si travestirono da uomini e misero a segno otto rapine in Francia, nei territori del Vaucluse. Dopo le rapine decisero di spendere il loro bottino (non molto consistente, appena 330mila franchi in tutto) in giocattoli e altri articoli per bambini. Furono condannate a pene brevi e circa dieci anni dopo furono contattate per un documentario in cui raccontarono che la preparazione entusiastica delle rapine fu seguita da una sensazione di paura. La loro “trovata” però lasciò un segno indelebile sulle loro vite, perché si ritrovarono separate dai loro figli e dai loro affetti e inevitabilmente “marchiate” dopo il loro reinserimento in società.
Il film Brave ragazze invece sposta l’azione nel 1981 – quindi qualche anno prima rispetto alle vicende reali – e ambienta la vicenda in Italia a Gaeta, rinomata località vacanziera del centro sud. Quattro giovani donne provano a fare una pazzia per svoltare. Anna Mancini (Ambra Angiolini) è la figlia della portiera di un palazzo che si ritrova da sola, con due figli da mantenere e racimola qualcosa facendo le pulizie. Maria D’Urso (Serena Rossi) è sposata con un alcolista che alza le mani su di lei. Poi ci sono Chicca e Caterina (Silvia D’Amico e Ilenia Pastorelli) due sorelle che sognano un futuro diverso. La prima vorrebbe trasferirsi in Inghilterra, la seconda invece vorrebbe frequentare l’università a Roma e laurearsi.