Autore: Martina Barone

Se per Francois Truffaut nessuno da piccolo sogna di fare il critico cinematografico, Martina Barone è pronta a smentirlo. Tra un passo di danza alla Bob Fosse, una citazione da rom-com e l'introspezione di Pablo Larraín. Ma senza vantarsi troppo.

un'immagine di black phone

La possibilità di metterci in comunicazione gli uni con gli altri è stata una delle spinte innovatrici per l’utilizzo e la diffusione del telefono. Che fosse fisso, mobile, all’interno di una cabina o portatile. Il telefono è diventato un mezzo di comunicazione imprescindibile nel corso degli anni, facendosi nella vita moderna indispensabile per svolgere anche le più semplici attività quotidiane. Ma ricordiamo che la sua funzione prima non era affatto quella di mandare messaggi o navigare su internet rendendo ogni cosa a noi distante vicinissima nel giro di un click, ma quellq di ascoltare la voce di un interlocutore che…

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il rapace e l'enigmista da black phone e the batman

Come si costruisce un personaggio. Sono molti gli elementi di cui gli attori possono avvalersi per dare da subito un primo imprinting allo spettatore, che da una cicatrice, uno sguardo, una camminata o una pettinatura può immediatamente circoscrivere il protagonista che ha davanti, collocandolo nello spazio o in un determinato tempo. Anche in un genere o in uno stato d’animo, senza bisogno di ulteriori informazioni. Sono certe particolarità a rendere riconoscibili i personaggi, a decifrare la loro attitudini e come vanno approcciandosi al mondo e allo spettatore. E che permettono un’esplorazione della loro identità lasciando il modo alla mente di…

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La carriera cinematografica di Scott Derrickson sembra uno di quei giochi in cui abbinare parole o immagini mettendo insieme un’unica sequenza. Come quando ogni cosa viene collegata l’una con l’altra, creando un unico affresco che, seppur partito da uno spunto lontanissimo, racchiude comunque il seme che lo ha condotto fino a Black Phone. Un po’ come la maledizione che contagia le persone nel suo Sinister, con ognuna delle famiglie vissuta in precedenza nella casa di alcune vittime di omicidio e pronte a diventare le prede a loro volta. Questo anche quando si dovrebbero escludere alcuni dei titoli della sua filmografia.…

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il binarismo in matrix resurrections

Quella di Matrix è sempre stata una storia d’amore. Lo era nel 1999, quando uscì il primo film della saga diretta da Lana e Lilly Wachoswki. Lo era con i suoi sequel Matrix Reloaded e Matrix Revolutions, distribuiti entrambi nel corso del 2003 trasportando direttamente gli spettatori dal cuore della realtà digitale a quella umana di Zion. Ma l’amore è il veicolo su cui ha da sempre viaggiato la poetica delle due autrici, le quali sono andate intrecciando le loro opere perseverando nella proclamazione di un sentimento che travalicava ogni cosa e creando un collegamento metatestuale tra il cult di…

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