Autore: Gabriele Cerrito

Classe '94, laureato in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni nel 2017, studioso di Editoria e Giornalismo e attualmente specializzando in Scienze dello Spettacolo. Giornalista di professione, copywriter per formazione, ha scritto e collaborato per diverse realtà di settore (FilmPost.it, Everyeye) con la speranza di raccontare il cinema e la cultura pop per il resto della sua vita.

Josh O'Connor in uno splendido spaccato de La Chimera

La sensazione è che il mondo stia aprendo gli occhi, mentre l’Italia deve ancora meritarsi di guardare: Alice Rohrwacher ha conquistato a suon di perle il pubblico internazionale più affezionato al cinema, facendosi strada anche fra i grandi autori della settima arte. L’aspetto più interessante della questione non è il fatto che ci stia riuscendo, ma come: la regista, appena arrivata su Sky con la sua opera più matura (La Chimera, per l’appunto), ha tracciato la strada verso la grandezza e lo ha fatto sottovoce. Prima con i cortometraggi, poi con l’exploit del meraviglioso Lazzaro Felice – un’opera troppo poco…

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Il moderno Pianeta delle Scimmie in un'immagine

Quasi 60 anni. Tanto separa il presente del cinema dall’avvento inaspettato di una delle saghe più longeve e curiose della fantascienza moderna. Il Pianeta delle Scimmie, perla della distopia creata da Pierre Boulle nella letteratura e poi resa iconica sul grande schermo nel 1968, non nacque certo come mero espediente narrativo da sfruttare. Se il primo film di quella che sarebbe diventata una saga leggendaria ha lasciato un segno indelebile nella storia, lo si deve soprattutto all’esaltazione totale di un sentimento che in quegli anni ha portato la fantascienza verso la sua massima espressione. Gli autori stessi si sentivano stimolati…

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L'immagine promozionale di Loro - La Paura - © Prime Video
7.5

La black wave dell’horror, inaugurata da Jordan Peele pochi anni addietro, ha permesso a molte storie terrificanti di mescolarsi alla denuncia sociale per raggiungere grandi palcoscenici. Nel contesto della serialità televisiva, la tendenza ha colto l’interesse di molti autori, decisi a raccontare nuove storie attraverso un’esaltazione stilistica che soltanto nell’horror riesce a toccare le giuste corde. Fra queste, quella di Them ha rappresentato una curiosa scoperta nel 2021: uscita su Prime Video senza troppi clamori, la serie di Little Marvin ha sorpreso molti proprio per la sua capacità di fondere gli orrori dell’America a quelli più macabri del paranormale, raccogliendo…

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Il poster promozionale di Confidenza, il nuovo film di Daniele Luchetti
7.5

Arrivato nelle sale il 24 aprile, Confidenza di Daniele Luchetti spiazza già dalle sue premesse: un’opera che non vuole raccontare tutto e che anzi celebra l’ambiguità in un contesto narrativo (soprattutto nostrano) troppo spesso didascalico e poco stimolante. Per rifuggire la mediocrità, il regista si affida nuovamente alle opere di Domenico Starnone, autore a cui è strettamente legato e di cui ha già adattato precedenti lavori. Un sodalizio quasi simbiotico, non tanto nella frequenza quanto nelle vedute: Starnone racconta l’uomo e la vita, Luchetti (qui accompagnato da Francesco Piccolo in sceneggiatura) ne rappresenta le derive più aperte e sperimentali. In…

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Andy Serkis per il Los Angeles Times

Se dovessimo contare gli istanti che hanno segnato l’evoluzione del cinema contemporaneo, basterebbero le dita di una sola mano: l’aspetto narrativo ha potuto contare sulla nuova struttura delle writing room, l’aspetto tecnico sull’evoluzione digitale, ma le nuove prospettive della recitazione devono tutto (o quasi) a un attore britannico. Un interprete di cui si sente parlare spesso troppo poco, senza considerare che si tratta probabilmente del miglior performer della sua generazione. Parlare di attori nel mondo digitale sembra curioso, per alcuni è persino blasfemo. Eppure le sue interpretazioni hanno segnato il cinema, cambiando per sempre il modo di approcciarsi alla resa…

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Andrew Scott è Tom Ripley nella nuova miniserie Netflix
8.0

Basterebbe pensare al recente Carol di Todd Haynes o alle grandi produzioni teatrali (e non) ispirate ai suoi romanzi, ma è innegabile che il legame tra Patricia Highsmith e la settima arte sia stato uno dei più influenti nella storia recente del medium. E fra tutte le sue fatiche, Il Talento di Mr Ripley è stato il vero cult assoluto: Alain Delon prima, Matt Damon poi, si sono lanciati nell’interpretazione di un personaggio che ha accompagnato l’autrice per ben cinque romanzi. Opere curiose, che sfiorano appena i contorni del thriller cristallizzandosi tra dinamiche complesse e narrazioni accattivanti. Eppure, dopo l’apprezzatissimo…

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Un'immagine promozionale de Il Problema dei 3 corpi - © Netflix
7.0

Lo si può prendere come l’ennesimo fenomeno targato Netflix, spinto da una campagna marketing estrema, oppure la si può prendere come la più rischiosa scommessa dell’intera stagione televisiva. Il Problema dei 3 corpi non può essere semplicemente una serie come le altre: lo dice la sua natura, respingente nelle sue forme più pure e impattante nella sua fantascienza estrema; lo dice il materiale da cui è tratta, l’iconica trilogia letteraria di Cixin Liu. Lo dice soprattutto il duo di showrunner a cura dell’intero progetto: David Benihoff e D.B. Weiss, quegli stessi D&D che hanno fatto la storia della tv (nel…

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I protagonisti di Memory di Michel Franco in una scena del film

Di recente, i casi di cinema sprezzantemente autoriale (quasi estremo) si possono contare sulle dita di una mano. Quello di Michel Franco è sempre stato visto come il più agghiacciante, il più viscerale di una certa nicchia: un regista, il messicano, che ha sempre preferito distruggere le convenzioni piuttosto che fargli posto nella sua folle deriva stilistica. Eppure, se di maturità si può parlare, Memory rappresenta con molta probabilità la ricerca di un equilibrio finora insperato – e la scoperta di un valore universale che dia finalmente un senso compiuto a quelle idee estreme spesso soffocate da gelide gabbie formali.…

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Regista e Team VFX di Godzilla: Minus One ricevono l'Oscar per gli effetti visivi

Lo sappiamo bene: gli Oscar non potranno mai rappresentare la qualità “oggettiva” delle produzioni cinematografiche. Ma gli Academy Awards sono da sempre un indicatore estremamente importante che ci permette di analizzare le tendenze di un’industria in costante movimento. Se candidature e vittorie nelle categorie principali lanciano chiari segnali riguardo al pensiero (soprattutto politico) della Hollywood che conta, gli Oscar “tecnici” sono spesso quelli che più si legano ai cambiamenti dell’industria e ci permettono di intercettare i cambiamenti. Che si tratti di volgere il proprio sguardo ad altri stili, o semplicemente ad approcci tecnologici differenti, Hollywood si è spesso fatta emblema…

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Lo schiaffo di Will Smith agli Oscar

La premiazione cinematografica più seguita e discussa del mondo ha da poco compiuto 95 anni. Con gli Oscar che si preparano a celebrare un’edizione coi fiocchi, non possiamo fare a meno di guardare al 2023 come a un anno solare che ha segnato una delle stagioni più apprezzate da pubblico e critica. Certo, c’è stato il fenomeno del Barbenheimer, ma da Povere Creature! a Spiderman: Across the Spiderverse ci sono state tantissime produzioni interessanti e accattivanti che hanno portato milioni di spettatori in sala. Gli Oscar chiudono così un anno memorabile e siamo certi che la cerimonia sarà seguita da…

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Lo splendido poster promozionale di Shōgun
8.5

Ci sono produzioni destinate a rimanere indelebili e senza tempo. Ce ne sono altre che aspirano a raggiungere grandi traguardi senza avere i mezzi per farlo. Ma ci sono (fin troppo raramente, al di fuori delle leggendarie fucine autoriali di HBO) anche produzioni che nascono con la consapevolezza del proprio peso specifico e che riescono a preservare quell’ambizione qualitativa dal concepimento fino alla messa in scena. L’ultimo caso è quello di Shōgun, uscita dai corridoi della sottovalutata FX con l’etichetta di progetto più imponente nella storia del network e in arrivo su Disney+ il 27 febbrai con 10 episodi a…

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I protagonisti di Past Lives in un poster del film - © A24

Non ci siamo ancora ripresi da Past Lives. Non perché abbia compiuto un lavoro trascendentale con la sua narrazione, e neppure perché ci abbia sconvolto con qualche stravagante trovata registica o interpretazione memorabile. C’è qualcosa nel lavoro compiuto da Celine Song, e in particolare nella sua sceneggiatura, che riesce a scavare nel profondo di ogni spettatore: è l’equilibrio profondo di elementi culturali e filosofici, è l’impressionante connubio tra logica ed emozione, ma è soprattutto il talento nell’unire concetti e ricordi che rende unica l’esperienza di Past Lives – e, di riflesso, il talento della sua autrice. Un racconto che parla…

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Geloier Luché Gue e Gigi D'alessio nella serata cover di Sanremo

Nell’anno degli italiani, l’arrivo di Sanremo coincide con giorni in cui tutto si ferma: il Festival della Canzone Italiana è tornato con forza al centro della cultura pop e gli artisti hanno abbracciato più generazioni, facendosi voce di una popolarità che sembrava ormai frammentata e degradata. Oggi, anche i più giovani guardano a Sanremo come a un evento di puro intrattenimento e aggregazione, tra divertimento sui social e consumismo mediatico. Ma da buone penne, non potevamo esimerci dal provare a conciliare spiritualmente questo periodo tanto intenso al nostro pane quotidiano. Ecco perché l’idea di associare un film a ciascuno dei…

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Michaela Coel nel poster di I May Destroy you

Non ci sono dubbi: questa è l’epoca d’oro delle serie tv. Gli anni passano e il fenomeno caratteristico del nuovo millennio digitale è ormai diventato una certezza: non manca mai una nuova piattaforma da scoprire, un nuovo show pronto a esplodere con l’ambizione di lasciare il segno come accade sul grande schermo. Il pubblico e le aspettative aumentano di pari passo con la qualità delle produzioni, ma nell’era dei contenuti senza fine il rischio di perdersi si fa sempre più grande. Ci sono delle ragioni precise per cui questa tendenza sia diventata un problema sistemico in alcuni mercati, e il…

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Jon Hamm protagonista di una potente scena in Fargo 5

Fargo, pur essendo a tutti gli effetti un piccolo cult della tv moderna, è diventato col passare degli anni un prodotto estremamente particolare. Da una parte, perché Noah Hawley ha creato un universo talmente profondo da sublimare l’opera dei fratelli Coen; dall’altra, perché (almeno finora) ogni stagione di questa fiaba antologica del reale avrebbe potuto essere l’ultima, e invece non si è mai rivelata tale. L’amore di uno degli autori più abili e audaci del piccolo schermo per due dei registi più importanti del nostro tempo è cosa nota; eppure, non è affatto strano pensare a Fargo come a un’opera…

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Kali Reis e Jodie Foster in un'immagine promozionale di True Detective: Night Country - © HBO

Dal 15 gennaio, in contemporanea con l’uscita statunitense, True Detective: Night Country è arrivata sugli schermi grazie a Sky e NOW. Un’attesa particolare, quella per la nuova stagione, che ha riempito fan e curiosi di dubbi e domande. Inevitabile, se si pensa a questo show come la prima produzione lontana dall’egemonia creativa di Nic Pizzolatto: lo storico creatore della serie, al timone per tre stagioni, ha mollato la presa dopo alcune diatribe interne con HBO e al momento figura “solamente” fra i produttori esecutivi. Oltre ai particolari squisitamente produttivi, auguri di derive particolarmente potenti rispetto al passato, l’inizio di Night…

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Poster ufficiale di Hazbin Hotel Charlie in una scena di Hazbin Hotel - © Prime Video
7.5

A quasi quattro anni dal suo annuncio, Prime Video sta per scoprire una delle serie più folli e curiose dell’anno. Hazbin Hotel è un progetto che non arriva certo per caso: Vivienne Medrano, mente e cuore dietro quest’opera animata, intrattiene da anni milioni di spettatori sul suo canale YouTube. E proprio l’episodio pilota di Hazbin Hotel, pubblicato sul web nel 2019, ha attirato l’interesse della A24 che ne ha presto acquisito i diritti per realizzare un’intera serie – il primo prodotto d’animazione per la casa di distribuzione più chiacchierata degli ultimi anni. Al momento dell’uscita dello show (il 19 gennaio…

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Matthew McCounaghey e Woody Harrelson nella prima stagione di True Detective

Era il 2014 quando, in maniera del tutto inaspettata e sorprendente, HBO si preparava a sconvolgere di nuovo il mondo del piccolo schermo con una scommessa originale. Nic Pizzolatto, autore eclettico e spinto da una letterarietà costante, riuscì a creare un nuovo modello di crime drama partendo da basi fino ad allora inconcepibili per la tv. Nacque così True Detective, una serie antologica incentrata su indagini poliziesche più o meno scabrose, tra demoni urbani e interiori, concepita per coinvolgere il pubblico con stagioni (e storie) sempre differenti. Trame cupe e misteriose, che nel pathos e l’intrigo trovarono terreno fertile per…

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serie tv 2024

Il 2024 è appena cominciato e con la Awards Season alle porte non c’è momento migliore per pensare alle serie tv in uscita nei prossimi mesi. Sorprese, curiosità e pronostici sono sempre dietro l’angolo, ma con gli scioperi di sceneggiatori prima e degli attori poi abbiamo rischiato veramente grosso: anche se il primo semestre sarà inevitabilmente segnato (almeno nella quantità delle uscite) dagli effetti di questo stop, ci sono davvero tante produzioni da tenere d’occhio. Abbiamo quindi riassunto in un (ampio) elenco tutte le serie più curiose e intriganti che dovrebbero uscire entro l’anno: tra graditi ritorni, nuovi esperimenti e…

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Copertina di A Murder at the end of the World
7.0

Quando Brit Marling e Zal Batmanglij sconvolsero il pubblico di Netflix con the OA, furono in pochi a dare il giusto valore a un’opera che intendeva raccontare qualcosa di diverso esplorando nuove strade. Oggi, a circa quattro anni di distanza, questo curioso duo di autori si affaccia nuovamente al mondo dello streaming con una produzione che attinge a piene mani da quello stile semi-onirico, tra il disturbante e l’affascinante, che tanto aveva fatto parlare di sé all’epoca. Brit Marling ha fatto dei lavori particolarmente divisivi la sua zona di comfort, ma con A Murder at the end of the World…

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