Autore: Federica Cremonini

Nata nel 1992, Federica Cremonini è una critica cinematografica per Screenworld dal 2022. Nel 2021 ha conseguito la laurea in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione all'università La Sapienza di Roma e attualmente è iscritta al corso di English and Anglo-american Studies nello stesso ateneo. Attualmente collaboratrice per Movieplayer.it, ThinkMovies e CinemaSerieTV, dal 2015 ha collaborato come redattrice per Cinematographe, Silenzioinsala e altre testate. Ha scritto numerosi articoli, fra recensioni e focus, e conduce una rubrica settimanale sul canale Twitch di Movieplayer. Ha un podcast, Scream Queen, che si occupa di genere horror in modo trasversale.

Nella storia del cinema horror pochi film possono essere considerati punti di rottura con la tradizione allo stesso modo in cui lo fu il primo capitolo di Scream. Il film di culto realizzato da Wes Craven nel 1996 segna uno spartiacque epocale all’interno nel percorso artistico dell’autore e, insieme, una frontiera verso cui spingere il genere e oltre cui esplorarne le nuove possibilità nel territorio del postmoderno. Non è da un cilindro magico che un’opera come Scream può essere tirata fuori, se a farlo non è prima di tutto un regista che ha sempre cercato di rivoluzionare (riuscendoci, il più…

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Con L’evocazione, James Wan ha riportato in auge un sottogenere horror che sembrava dimenticato da diverso tempo, seppellito sotto la schiera diversificata di opere che stavano cercando di rinnovare il genere: l’haunted house horror. Dopo il successo dei primi due film e dopo l’espansione del Conjuring Universe mediante la realizzazione di diversi film laterali, più o meno apprezzati, The Conjuring – Per ordine del diavolo rappresentava, in quanto terzo capitolo ufficiale, una sfida non da poco. Una sfida forse pari solo a quella che verrà con il quarto capitolo della serie, che potrebbe essere anche l’ultimo. In effetti tutto, in…

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un'immagine di bill e frank nel terzo episodio di the last of us

Prima o poi arriva, in una grande serie televisiva, quell’episodio per cui sceglieremo di ricordarla anche a distanza di diversi anni. È successo con Lost, con Game of Thrones, con Breaking Bad e la lista sarebbe ancora lunga: adesso è il turno di The Last of Us, che nel terzo episodio della sua prima stagione, “Long Long Time”, espande finalmente gli orizzonti del proprio universo per restituirci non più solo un’esperienza funzionale alla verosimiglianza dello scenario post-apocalittico e distopico, bensì un’incursione nel privato di due personaggi laterali, tutt’altro che centrali, e allo stesso tempo fondamentali per comprendere il senso profondo…

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Frame che raffigura Daniel Kaluuya in Nope di Jordan Peele.

È una verità conclamata: i film horror vengono ignorati ai premi Oscar. Nell’attesa di scoprire, ogni anno, quali saranno le opere candidate ai più ambiti premi del settore scopriamo puntualmente che l’horror fatica ancora oggi a trovare il suo spazio con stabilità fra i film nominati pur contando su una solidissima e devota schiera di seguaci. Il silenzio degli innocenti: l’eccezione alla regola Non possiamo dimenticare quella quasi miracolosa parentesi che è stato Il silenzio degli innocenti, che nel 1992 vinse i premi per il miglior film, la miglior regia, la migliore sceneggiatura non originale e i migliori attori: non…

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Sono passati più di quarant’anni dal primo capitolo della trilogia originale e oltre trenta dall’ultimo, eppure Evil Dead freme ancora oggi per tingere di sangue il grande schermo. Il cult horror concepito da Sam Raimi nel ’78 (data di realizzazione di Within The Woods, corto con cui il diciannovenne regista aveva abbozzato il concept della sua futura creatura) sta per aggiungere al suo semplice puzzle un nuovo pezzo della storia, La Casa – Il Risveglio del Male, titolo italiano dell’originale Evil Dead Rise, scritto e diretto da Lee Cronin con il benestare dello stesso Raimi, in veste di produttore. Qualcosa…

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Jenna Ortega nel trailer di Mercoledì

Nessun autore contemporaneo può vantare lo stesso gusto per il macabro, lo stesso tocco funereo di Tim Burton. L’ultimo progetto che ha coinvolto il regista di Burbank è stato Mercoledì, serie nata in collaborazione fra Netflix e lo studio MGM, che ha raggiunto risultati stratosferici battendo ogni record nell’ambito delle produzioni in lingua inglese. Nei primi dodici giorni Mercoledì è stata vista da 115 milioni di spettatori per un totale di 752 milioni di ore di visualizzazione, superando già a partire dalla prima settimana le visualizzazioni registrate dalla quarta stagione di Stranger Things. In Italia occupa il primo posto nella…

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Una scena di Barbarian

Se l’horror esiste è perché a noi piace essere terrorizzati. Non tutti ricerchiamo il sentimento del disgusto, ma quello della paura ci attrae per qualche bizzarra ragione. Bizzarra ma scientificamente motivabile: psicologicamente tendiamo a ricreare situazioni d’ansia relativamente controllabili che possano dimostrarci quanto siamo bravi a manipolarle. E ancor più forte della psiche c’è quella componente ormonale, tipica dell’essere umano, che ci fa sentire più emotivamente intuitivi e fisicamente potenti nelle condizioni di pericolo. Repulsione e attrazione sono le due reazioni possibili dinanzi ai “film di paura”, un dualismo che si riflette nelle stesse possibili risposte dello spettatore alle scene…

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Abbiamo l’impressione che negli ultimi dieci anni il True Crime abbia saputo trasformarsi da prodotto di nicchia a vero e proprio genere trasversale, cinematografico e seriale. D’impressione si parla perché, curiosamente, l’interesse destato dai diversi casi di crimini realmente accaduti non è materia recente: pamphlet, fogli e chapbooks tutti incentrati su storie di assassinii e frodi in forma seriale risalgono addirittura al sedicesimo secolo e hanno proliferato nei due secoli successivi, in Europa come negli Stati Uniti e in Asia. Negli anni ’20, poi, arriva True Detective, e negli anni ’60 In Cold Blood di Truman Capote. Oggi c’è molto…

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7.0

Parlare di rivoluzione e concentrarsi esclusivamente sulla nascita di un nuovo assetto del mondo, di un nuovo ordine delle cose, riduce la complessità insita nella rivoluzione come processo. Perché rivoluzione è, prima di tutto, distruzione; e questo lo spieghiamo bene nella nostra recensione di Pistol, miniserie di Danny Boyle e Craig Pierce sulla nascita e sull’evoluzione dei Sex Pistols e sui cambiamenti che trascinarono con sé a metà anni Settanta. Pistol Genere: Drammatico Durata: 50 minuti (ca)/8 episodi Uscita: 7 settembre 2022 (Disney+) Regia: Danny Boyle Cast: Toby Wallace, Anson Boon, Maisie Williams La trama e il viaggio nella cultura…

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un'immagine di american horror story

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un grande cambiamento che ha interessato il genere horror in tutte le sue forme. Con un’importanza sempre crescente acquisita da quelle case di produzione e distribuzione attente all’autorialità dei registi piuttosto che al facile intrattenimento (e al facile spavento), l’horror ha subito un’evoluzione con pochi eguali rispetto agli altri generi cinematografici, diventando in breve tempo uno dei generi più remunerativi in assoluto. Dando uno sguardo al mondo della serialità televisiva la situazione è chiara: sono sempre di più i registi cinematografici che si cimentano, come autori o anche solo produttori, nel formato episodico, da…

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A Sexy Horror Story

Chiunque si appresti a vedere X – A Sexy Horror Story si accorgerà di quanto la riflessione sul sesso nel cinema horror sia arrivata a livelli di autoconsapevolezza forse mai raggiunti prima. L’ultimo film diretto da Ti West ha per protagonista un gruppo di ragazzi e ragazze, le brulle colline (con gli occhi) che campeggiano sullo sfondo e un killer che vi si annida, pronto a squarciare le pieghe della quiete apparente. E non solo quella. 
Su carta, X sembrerebbe ricalcare fedelmente la formula che ha dato origine allo slasher film, fondato sulla caccia forsennata di un maniaco omicida ai…

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stranger-things-eddie-munson

Chiunque abbia dato uno sguardo alle classifiche delle piattaforme più utilizzate per lo streaming musicale nel mese di maggio si sarà imbattuto nell’effetto Stranger Things: a dominare le vette di ogni classifica e della Billboard Hot 100 c’era, con un singolo dell’85, un’artista che non pubblica album in studio da almeno dieci anni. L’artista era Kate Bush e il singolo era Running Up That Hill (A Deal with God), un brano che all’epoca dell’uscita non era certo passato inosservato ma che, con migliaia di unità ricavate da download e ascolti, oggi si piazza prepotentemente in vetta. A spiegare la strana…

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