Il novantenne regista Roman Polanski non dovrà più affrontare un processo per il presunto abuso sessuale su una minorenne avvenuto nel 1973. In un articolo di The Hollywood Reporter si legge che il caso è stato archiviato dopo l’accordo raggiunto fra le parti, come ha dichiarato Gloria Allred, avvocato del regista, all’agenzia di stampa francese Agence France-Presse (AFP): “Il caso è stato risolto questa estate con soddisfazione reciproca delle parti ed è ora stato formalmente archiviato”.
L’ultima istanza contro Polanski era stata depositata l’anno scorso e avrebbe dovuto essere discussa in un tribunale civile di Los Angeles ad agosto 2024, ma è stata ritirata in seguito al recente accordo delle parti. Polanski, premio Oscar come miglior regista per Il pianista (2002), ha sempre negato ogni reato che gli è stato imputato in questa lunga causa.
La causa civile, intentata presso la Corte superiore di Los Angeles, accusava Polanski di aver violentato una minorenne nel 1973 con l’ausilio di sostanze stupefacenti. La vittima in questione era una ragazzina di non ancora quattordici anni, Samantha Geimer, modella, figlia di una conduttrice televisiva. Il regista dichiarò che la ragazzina era consenziente.
Per evitarle la deposizione in tribunale, l’avvocato della Geimer propose il patteggiamento. La difesa e il giudice accettarono e cinque, dei sei capi d’accusa, caddero. Polanski si dichiarò colpevole di aver intrattenuto rapporti sessuali illeciti con una minorenne, ma che non c’era stato stupro. Il regista polacco fu condannato a 90 giorni di prigione, ma dopo 42 fu rilasciato con la condizionale. Quando sembrò che il giudice stesse riconsiderando il suo rilascio, Polański lasciò gli Stati Uniti.
Era il 1978 quando il regista fuggì in Europa, prima in Inghilterra e poi in Francia. Nel 2009 Polanski va a Zurigo per ritirare un premio alla carriera. Su richiesta di un mandato internazionale emesso dagli Stati Uniti, viene fermato dalla polizia e arrestato. Il fatto diventa un caso internazionale, il mondo del cinema si spacca in due e molti registi si attivano per il suo rilascio. La Svizzera concede gli arresti domiciliari, ma nel 2010 lo rimette in libertà.
Il dibattito non si è mai sopito e in occasione di Venezia 76, con il film di Polanski, J’accuse, in concorso, si riapre di nuovo la controversia sulla necessità di distinguere l’autore dall’opera. Il 19 luglio 2022 fu riaperto il caso poiché emersero nuove prove ai danni dell’uomo, verso il quale sono state rivolte anche altre accuse di violenza sessuale e potrebbe dover affrontare un altro processo nel 2025.
Durante gli anni la vittima Samantha Geimer ha chiesto al tribunale di Los Angeles l’archiviazione del caso e ha più volte ha dichiarato di avere perdonato Polanski e adesso, dopo 50 anni, si può mettere la parola fine alla triste vicenda.