Alfonso Cuarón, il regista cinque volte vincitore del premio Oscar, ha finalmente presentato il suo debutto sul piccolo schermo, la serie tv ad alto budget, Disclaimer.
Il thriller psicologico, con i vincitori dell’Oscar Cate Blanchett e Kevin Kline, ha ricevuto le sue prime proiezioni stampa ieri, 28 agosto 2024, in Italia, al Festival del Cinema di Venezia. Il regista e il suo acclamato cast hanno, poi, incontrato i media oggi, 29 agosto 2024, al Lido, per discutere della creazione e dei temi dello show. Raccontata in sette capitoli, la storia della serie Apple Studios è basata sul romanzo best-seller omonimo di Renée Knight. Le star protagoniste sono affiancate da Sacha Baron Cohen, Kodi Smit-McPhee, Lesley Manville, Louis Partridge, Leila George, Hoyeon e Indira Varma nel ruolo della narratrice. Spiegando il motivo per cui ha deciso di adattare lo scritto di Knight, il cineasta ha dichiarato:
Ho letto il libro e quello ha immediatamente innescato un film nella mia mente, ma, a quel tempo, non sapevo come realizzarlo, perché il lungometraggio che avevo nella testa era decisamente troppo lungo. Solo anni dopo ho elaborato l’idea che forse avrebbe potuto funzionare in forma seriale. È un formato che ammiro perché artisti incredibili hanno giocato con questa forma, da [Michael] Fassbender, a David Lynch, a Kieślowski. Quindi, quello è stato il punto di partenza.
La sinossi ufficiale del progetto recita:
L’acclamata giornalista Catherine Ravenscroft (Blanchett) si è costruita una reputazione rivelando le malefatte e le trasgressioni altrui. Quando riceve un romanzo da un autore sconosciuto, è inorridita nel rendersi conto di essere ora la protagonista di una storia che espone i suoi segreti più oscuri. Mentre Catherine si affretta per scoprire la vera identità dello scrittore, è costretta a confrontarsi con il suo passato, prima che lui distrugga sia la sua vita che le sue relazioni con il marito Robert (Baron Cohen) e il loro figlio Nicholas (Smit-McPhee).
Cuarón ha detto di aver avuto intenzione di affidare il ruolo della protagonista a Blanchett fin dall’inizio:
Quando ho scritto la sceneggiatura, Cate era già lì. Ero terrorizzato che [lei] potesse dire di no, perché era troppo nella mia mente e nel modo in cui vedevo la cosa nel suo complesso.
Riguardo al suo coinvolgimento, l’attrice (che, di recente, ha condiviso un particolare segreto riguardo alla sua retribuzione per il ruolo di Galadriel nella trilogia Il signore degli Anelli di Peter Jackson) ha affermato:
Interpreto una donna che ha seppellito cose traumatiche e, quindi, ho pensato a cosa possa succedere ai ricordi repressi e a ciò che abbiamo evitato, piuttosto che affrontato. E l’ho trovato affascinante e piuttosto doloroso.
L’idea di ingaggiare Kevin Kline, che, nello show, interpreta un personaggio britannico, è venuta alla stessa Blanchett. Cuarón ha raccontato:
Stava parlando di Un pesce di nome Wanda [il successo del 1988 che fece vincere a Kline l’Oscar come miglior attore non protagonista] e ha detto: “Kevin!”. E subito è stato, sì, perché non pensiamo a Kevin?!
L’attore, dal canto suo, ha detto di essersi sentito “in mani incredibilmente buone“, con Cuarón come regista, notando che il timoniere di Roma “è stato molto generoso nello spiegare come si stava comportando in ogni momento“, rendendo le cose più facili, come quando “si sta eseguendo con tutto il cuore“. Il cineasta ha spiegato di aver adottato un approccio cinematografico per la realizzazione del prodotto, cosa che non è stata facile per il cast e la troupe, a causa delle riprese lunghe e massacranti, durate quasi un anno intero:
Non so come dirigere per il piccolo schermo. Probabilmente, a questo punto della mia vita, è troppo tardi per imparare a fare TV. Quindi, per tutta la durata delle riprese, non c’è mai stata una conversazione sul fatto che stessimo facendo qualcosa di diverso, con il direttore della fotografia o altro. Stiamo facendo tutto come un film. L’abbiamo realizzato come un film, [è stato come progettare] sette film. [Mi] dispiace molto per gli attori, perché sono rimasti bloccati nei personaggi per troppo tempo.