L’attrice e regista, Tina Romero, è pronta a riportare nel suo primo lungometraggio l’eredità del padre, George Romero. Il suo primo film sarà, infatti, un zombie movie dal titolo Queens of the Dead.
Quando pensiamo agli zombie è inevitabile che il primo film che ci venga in mente sia proprio La Notte Dei Morti Viventi, il capostipite del genere diretto da George Romero nel 1968. I suoi zombie non erano solo fini a se stessi, ma portavano con se una forte critica sociale riflettendo le problematiche di quel periodo storico ed è così che Tina Romero vuole ridare vita ai suoi zombie, che secondo l’intervista rilasciata con Fangoria, creando un film che possa rispecchiare non più gli anni ’70 del padre, ma i giorni nostri.
La regista ha spiegato brevemente la trama: “La storia si svolge in una sola notte, all’inizio del risveglio dei morti. Ci troviamo ad una grande festa in un magazzino a Bushwick. Abbiamo un promoter di eventi a cui tutto sta andando storto, e la sua performer principale si è ritirata, quindi è costretto a chiamare un amico, una drag queen in pensione, ma dovrà resuscitare il suo drag e salvare la serata. Si rivelerà una notte di molte resurrezioni”
Tina Romero è un’attivista femminista e dei diritti LGBTQ+ e questo come detto da lei, creerà sicuramente un’impronta stilistica all’interno del suo film: “La mia prospettiva sul mondo è femminile, è queer ed è molto dance. E descrivo quello che intendo come una ‘zom-com glam gore“. I suoi zombie rimarranno fedeli a quelli del padre per quando riguarda i movimenti lenti, ma scherzando dirà che saranno vestiti meglio e soprattutto “Non ci saranno armi in questo film“, ma ci saranno armi e trappole fai da te costruite dalle drag queen pronte a combattere i morti viventi.
Le riprese del film inizieranno durante l’estate e sarà pronto nel 2025, dietro la produzione c’è Vanishing Angle, una casa di produzione indipendente con la quale Tina Romero si è sentita da subito in sintonia “Non hanno paura di buttarsi in qualcosa di innovativo e ambizioso, e non hanno paura di correre rischi e di sporcarsi. E abbiamo avuto una conversazione in cui mi incoraggiavano a creare il film nello spirito di mio padre“.