Adattamento del primo romanzo della trilogia letteraria di fantascienza dell’autore cinese Cixin Liu intitolata Memoria del passato della Terra, la serie Netflix Il problema dei 3 corpi è senza dubbio uno dei prodotti streaming più interessanti, controversi e discussi di questi primi mesi del 2024. La serie creata da Alexander Woo, David Benioff e D.B. Weiss (quest’ultimi due conosciuti anche come D&D, ossia gli showrunner divenuti celebri grazie al successo di Game of Thrones) narra della scoperta dell’esistenza di una forma di vita extraterrestre, denominata San-Ti.
Questa avanzatissima civiltà proveniente dallo spazio profondo è alla ricerca di una nuova casa dove stabilirsi a causa del deperimento del proprio pianeta natio. I San-Ti, infatti, vivevano in una terra facente parte un sistema solare a tre pianeti, una galassia inabitabile flagellata da imprevedibili e continue apocalissi. Per questa ragione i misteriosi alieni, dopo essersi messi in contatto con una fisica cinese, stanno progettando l’invasione della terra. Una circostanza che, sebbene si realizzerà tra 400 anni, inizia a creare il panico globale poiché ovviamente potrebbe significare l’estinzione dell’intera umanità.
Il problema dei 3 corpi, il cui titolo fa riferimento ad un irrisolvibile problema di fisica, è un intricato sci-fi thriller che mette in scena, nell’arco di otto episodi, una storia complessa che delinea un racconto articolato capace di stimolare gli spettatori e farli riflettere in chiave attuale, su diverse tematiche che spaziano dalla filosofia alla scienza, dalla sociologia all’ecologia, dall’antropologia fino ovviamente alla politica. Per questo motivo, risulta interessante analizzare e spiegare i messaggi e i significati nascosti che si celano dietro il finale della prima stagione de Il problema dei 3 corpi.
Il finale della prima stagione de Il problema dei 3 corpi (SPOILER)
Alla fine dell’ottavo episodio si iniziano a prospettare diversi scenari intriganti, che tratteggiano, in maniera assolutamente non casuale, i tre filoni narrativi collegati ai tre personaggi principali, nello specifico Jin Cheng, Augustina Salazar e Saul Durand. Infatti, da una parte assistiamo al fallimento del progetto Staircase condotto della dott.ssa Jin Cheng, una iniziativa finalizzata alla spedizione di una sonda contenente il cervello ibernato del defunto Will Downing, quale esca per poter studiare da vicino i San-Ti. Circostanza dalla quale sarà lecito attendersi, nonostante l’esito negativo, ulteriori sviluppi nel proseguo.
Dall’altra parte la dott.ssa Auggie Salazar, non fidandosi dell’organizzazione di Thomas Wade e soprattutto dei suoi metodi, si allontana da ogni iniziativa governativa, per provare a fare concretamente la differenza. Infatti, decide di rendere pubbliche e accessibili a tutti le sue scoperte scientifiche, e soprattutto di aiutare le popolazioni povere recandosi nelle regioni del mondo più in difficoltà. Infine, Saul Durand, nonostante il suo scetticismo, diviene una delle tre menti acute designate per la definizione dell’operazione Impenetrabili: un progetto, proposto dall’ONU, finalizzato a ideare un piano segreto sul lungo termine per sconfiggere i San-Ti.
Il problema dei 3 corpi ha creato sin da subito dibattito, spaccando in due i pareri del pubblico: da alcuni, infatti, è ritenuto il prodotto seriale dell’anno, da altri invece, l’ennesimo pessimo adattamento della piattaforma streaming della N rossa. Prescindendo dal mero apprezzamento personale, non c’è dubbio che la serie targata Netflix metta in scena numerose tematiche e spunti di riflessione interessanti, capaci di dialogare in maniera precisa e puntuale con la contemporaneità. Infatti, sono due i messaggi che emergono forti dalla prima stagione della serie tratta dai romanzi di Cixin Liu: la centralità della scienza e il valore della collaborazione tra i popoli.
La centralità della scienza nella storia dell’uomo
La prima tematica interessante, affrontata sia nei romanzi che nella serie, riguarda il ruolo centrale della scienza, del pensiero, della ricerca e del progresso scientifico per il genere umano. La libertà dell’umanità dipende dall’avanzamento della ricerca scientifica, quest’ultima è sempre determinata dall’affidabilità dei risultati empirici. Di conseguenza per questo è importante, per non dire fondamentale, fidarsi ed affidarsi alla scienza. Questo è un messaggio parecchio significativo in un’epoca governata dallo scetticismo, nella quale tutto viene messo in discussione.
Sotto questo profilo basti pensare a tutte le teorie complottiste nate e fagocitate negli ultimi anni. Ultime in ordine di tempo, quelle discusse durante il periodo della pandemia. Tuttavia, la serie può risultare ancor più interessante proprio perché ci mostra la prospettiva inversa sulla questione: infatti, sovente chi vuole dominare o controllare qualcun altro manipola il pensiero scientifico a suo uso e consumo, minando la fiducia e la veridicità della scienza e dell’esperienza empirica. Quindi ciò che emerge forte grazie a questa storia è l’importanza della scienza quale strumento per evolvere, contrastare e prevenire qualsivoglia problema o minaccia futura.
Umanità, resistenza e collaborazione
In poche parole, Il problema dei 3 corpi parla di una minaccia futura che incombe sul genere umano. Un enorme pericolo che si concretizzerà nello specifico tra 400 anni, ma che potrebbe addirittura causare l’estinzione della vita sulla Terra per come la conosciamo. Questo quadro, sotto molti punti di vista, può esser letto come un’evidente metafora dell’attuale problema del cambiamento climatico. Infatti, il secondo messaggio che esce preponderante riguarda il valore delle nostre decisioni in ottica futura: quanto queste condotte possono ripercuotersi, sia positivamente che soprattutto negativamente, sui posteri. La serie, infatti, ci mostra come l’umanità debba inevitabilmente unirsi innanzi una concreta minaccia di estinzione di medio-lungo termine.
Questa visione umanistica cd. etica che porta l’uomo ad agire nell’immediato, delle volte anche attraverso condotte moralmente discutibili, per prevenire un problema futuro oppure per il raggiungimento un bene superiore. Un messaggio che risuona ancor più cristallino dopo le parole di Benioff durante un’intervista promozionale: “Questa è la storia sull’umanità e di un’umanità che lotta aspramente contro un mistero apparentemente irrisolvibile e che si trasforma in una vera e propria crisi esistenziale. Volevamo quindi rappresentare il più possibile tutta l’umanità per dare l’idea che non si tratta della lotta di un solo Paese, ma di una lotta globale per la sopravvivenza”.