Io speriamo che me la cavo di Lina Wertmüller deve parte del suo successo ai numerosi bambini presenti nella pellicola, una classe di indisciplinati che il maestro Marco Tullio Sperelli, interpretato da Paolo Villaggio, riuscì a portare dalla sua parte capendo la natura dei lori disagi. Alcuni di quei bambini hanno continuato la carriera d’attore, vediamo come sono oggi gli attori del film tratto dall’omonimo libro di Marcello D’Orta.
Ciro Esposito
Ciro Esposito (Raffaele), dopo il successo ottenuto con il film di Lina Wertmüller, ha debuttato sul piccolo schermo nel 1994 con il film documentario Sarah Sarà. L’attore ha partecipato a numerose fiction di successo tra cui Amico mio, Casa famiglia, La squadra e Il Grande Torino, in cui interpreta Angelo Di Girolamo da giovane ( lo stesso ruolo, in versione anziana, è interpretato da Michele Placido)
Ciro Esposito è stato protagonista delle due stagioni finali di Gomorra e nella serie tratta dal libro di Roberto Saviano l’attore partenopeo ha interpretato Raffaele, il luogotenente del boss camorrista ‘O Maestrale. Intervistato da Sara Morandi a proposito del suo coinvolgimento nella serie Sky, l’attore aveva detto “Sono davvero felice di essere di nuovo all’interno di Gomorra 5. Un bel prodotto, una grande serie che ha riscosso un successo planetario. Attendiamo, con piacere, il prossimo autunno per vedere quali saranno i nuovi risultati di Gomorra, ma sono ottimista che anche questa nuova stagione, piacerà al pubblico”.
Nella stessa intervista leggiamo un suo pensiero su Paolo Villaggio “Ho sempre avuto l’impressione di avere di fronte a me, un uomo molto saggio, assai colto. Il suo modo di essere, era contornato da tanti silenzi e di cose giuste, dette al momento giusto. Mi sarebbe piaciuto potermi confrontare anche oggi, a distanza di anni, come adulto. Sia come uomo, come papà ma anche come attore. Mi sarebbe piaciuto chiedergli tante cose, dei consigli, ecc …”.
Adriano Pantaleo
Adriano Pantaleo nel film Io speriamo che me la cavo è Vincenzino, che si fa conoscere dal maestro grazie ad un “Mocc a chi t’è muort” di difficile comprensione per il personaggio interpretato da Paolo Villaggio. Adriano ha continuato la sua carriera d’attore tra cinema e televisione e nel frattempo si è laureato all’Università La Sapienza di Roma, in Arti e scienze dello spettacolo. Sul piccolo schermo lo abbiamo visto in Amico mio, Il bello delle donne e Tutti pazzi per amore. Ha fatto parte anche del cast di degli adattamenti televisivi di Sabato, domenica e lunedì e Natale in casa Cupiello con Sergio Castellitto. Il suo ultimo lavoro al cinema è Il sindaco del Rione Sanità, il film diretto da Mario Martone.
Adriano Pantaleo con Giuseppe Marco Albano ha ideato il docufilm Noi ce la siamo cavata, dove l’attore va alla ricerca dei suoi ‘”ex compagni di classe”. Intervistato da Giulia Bianconi per Ciak, l’attore ha raccontato un ricordo legato al suo esordio cinematografico ”La prima volta sul set, pensavamo di incontrare uno dei nostri miti: Fantozzi. E, invece, abbiamo conosciuto una persona riservata, un grande professionista. Nella mia memoria ho impresso un momento con lui. Giravamo una scena per strada e faceva molto freddo. Paolo mi fece mettere sotto al suo cappotto. Ci scattarono una foto dove dalla sua lunga giacca spuntavano le mie gambe. Sono cresciuto con questa immagine di lui che mi protegge”.
Luigi L’Astorina
Luigi L’Astorina nel film intrepretava il Totò, il ragazzino con la coppola di pelle. Nel 1993 ha partecipato alla serie Amico mio e dopo otto anni ha interpretato Gerry nella fiction La Squadra, altra serie girata a Napoli. La carriera del ragazzo poi ha preso una strada totalmente diversa. L’Astorina è diventato un Dj molto ricercato nei principali locali napoletani, come si vede dalle foto pubblicate sui profili social.
Ricordando il suo provino Luigi ha detto “Ero uno scugnizzo di 14 anni e Lina Wertmuller mi scelse in mezzo a circa 2000 bambini che si presentarono ai provini. Io recitai la famosa filastrocca che poi lei stessa inserì nelle 256 pagine del copione del film”. E a proposito dei protagonisti ‘adulti’ della pellicola ricorda “Lavorare con dei mostri sacri del cinema come la Wertmüller, Paolo Villaggio e studiare per tre mesi recitazione e dizione a casa di Isa Danieli è stata un’esperienza che non si può dimenticare”.
Mario Bianco
Il bambino interpretato da Mario Bianco era Nicola, che col maestro elementare genovese condivideva la passione per il cibo e l’impossibilità di mantenere una promessa, quella di mettersi a dieta evitando di cadere nei peccati della gola.
Mario Bianco ha abbandonato il cinema e oggi possiede una cornetteria notturna a Torino, dove alla parete, oltre alla maglia di Maradona, sono appese locandine del film e articoli di giornali. Intervistato dal sito Mole 24 rivelò il motivo per cui aveva deciso di abbandonare il cinema “Vidi un documentario sulla vita del bambino che impersonava Pinocchio in un film. I genitori volevano a tutti i costi che il figlio rimanesse nel mondo del cinema e lui non ha più continuato la scuola. Però in seguito non ha mai avuto parti importanti e alla fine si è ritrovato a fare lo spazzino. Per l’amor del cielo, è un lavoro rispettabile (e a tempo indeterminato, ci metterei la firma pure ora!), ma a 18 anni volevo qualcosa di più dalla mia vita. Volevo diventare cuoco, così mi iscrissi all’istituto alberghiero e, vista la mia stazza, è stato ‘nu guaio!”.
Dario Esposito
Dario Esposito, che nel film era Gennarino il bambino che dormiva sempre, ha abbandonato la carriera di attore,. Adriano Pantaleo, che per il suo docufilm ha provato a contattare tutti i protagonisti, ha rivelato che Dario è quasi un suo parente: “si è sposato con mia cugina ed è un militare”.
Carmela Pecoraro
Carmela Pecoraro, che nel film era Tommasina, dopo l’esperienza sul set di Io speriamo che me la cavo ha recitato in L’amore molesto di Mario Martone e nella soap Un posto al sole, per due stagioni. In seguito ha abbandonato il cinema, anche se con qualche rimpianto: secondo Adriano Pantaleo infatti, “Carmela ha confessato che, tornando indietro, non avrebbe mollato e ce l’avrebbe messa tutta per continuare”.