David Chase, l’uomo dietro alla più iconica serie televisiva della HBO I Soprano, in un’intervista al quotidiano britannico Times ha dichiarato che “qualcosa è morto” nella serialità televisiva contemporanea. Il 25esimo anniversario dello show incentrato sulle vicende di Tony Soprano e famiglia dovrebbe essere visto come una celebrazione piuttosto che “un funerale” per l’industria secondo lo showrunner.
“Dovremmo tornare indietro a quando c’era più varietà di qualità tra i network”, in riferimento al 1999 quando venne lanciato il primo episodio, “ora si è proiettati verso lo streaming”. Gli ultimi 25 anni hanno segnato la golden age per l’industria televisiva secondo lo stesso Chase, ma molto è cambiato negli ultimi anni soprattutto sulla fruizione dei diversi media.
David Chase ha, quindi, detto la sua sulle differenze tra passato e presente, ma ha anche offerto uno sguardo inedito alle produzioni di 25 anni fa e di come ora i creatori siano più liberi di fare ciò che vogliono: “Noi siamo molto più multitasking. Ci fanno sembrare confusi e il pubblico non riesce a tenere la mente concentrata sulle cose, quindi noi non possiamo creare nulla di molto più sensato, che possa richiedere la nostra attenzione e la concentrazione dell’audience. E per le esclusive streaming? Sta andando sempre peggio. Dovremmo tornare dove eravamo, quando i network erano in piena eruzione artistica. Uno schifo. Il processo creativo era repulsivo. Nelle riunioni, quelle persone volevano sempre avere l’ultima parola su quale direzione doveva prendere la puntata. Dovevo restare in silenzio”.
Dopo aver ottenuto nel corso della messa in onda 5 Golden Globe, 82 premi complessivi, copiosi elogi da parte della critica e aver battuto diversi record d’ascolti, il gangster dramma ha avuto un prequel portato sul grande schermo nel 2021 diretto da Alan Taylor I molti santi del New Jersey, incentrato sulla vita di un giovane Tony Soprano agli albori della sua carriera criminale.