Nowhere non è tratto da una storia vera. Gli eventi del film sono infatti completamente inventati anche se alcuni temi richiamano alla contemporaneità come la guerra e l’immigrazione.
In un’intervista, il regista Albert Pintó ha dichiarato che Indiana Lista – autore del racconto su cui basa il film – conosceva un paio di migranti messicani che avevano cercato di attraversare il confine nascondendosi all’interno di container e camion. I realizzatori hanno intervistato i migranti e le loro storie che hanno parzialmente ispirato la storia del film. Pintó ha rivelato che il team di sceneggiatori ha studiato le rotte del traffico di esseri umani in Guatemala, Honduras, El Salvador e Nicaragua durante le ricerche per la sceneggiatura del film.
Il film è stato diretto da Albert Pinto e interpretato da Anna Castillo e Tamar Novos, e sembra essere ambientato in una distopia spagnola del futuro. Anche se si tratta di distopia alcuni elementi della trama risultano essere molto contemporanei. Ci sono elementi che colpiscono il pubblico e che fanno pensare che la situazione possa essere riconducibile a fatti realmente accaduti. La trama vede una donna incinta, separata dal suo compagno e gettata alla deriva in un container caduto da una nave, inizia una lotta per la sopravvivenza, non solo per se stessa ma anche per il bambino che porta in grembo.
Dove vivono Mia e Nico vige l’autoritarismo hanno spinto la gente a fuggire per il proprio futuro. Mia, incinta, e il suo compagno Nico cercano di fuggire dal paesaggio infernale che è diventato il loro paese. Durante il loro viaggio verso la salvezza devono affrontare una tempesta in mare che porta Mia a rimanere isolata in un container dove poi partorirà e cercherà di sopravvivere insieme alla figlia.