Cliffhanger è stato girato sulle Dolomiti, fra tra le valli del Trentino Alto Adige e Cortina d’Ampezzo. Infatti, nonostante il film del 1993 con Sylvester Stallone sia ambientato fra le Montagne Rocciose del Colorado, la produzione ha preferito optare come location le nostre Dolomiti, grazie al loro paesaggio altamente suggestivo e le cime spettacolari, luoghi ideali per ospitare la drammatica storia di Gabriel Walker, un ex soccorritore ritiratosi dopo un tragico incidente accaduto a una collega e rimasto poi coinvolto nel salvataggio di un gruppo di criminali.
Possiamo tranquillamente affermare che in Cliffhanger le montagne sono a tutti gli effetti coprotagoniste, oltre che scenario drammatico di alcune sequenze spettacolari quanto tragiche. Una su tutte, l’indimenticabile scena iniziale, quando Gabriel Gabe Walker (Sylvester Stallone), esperto soccorritore alpino, cerca invano di salvare l’amica Sarah, che gli sfugge letteralmente dalle mani precipitando nel vuoto. La scena è ambientata sulle Torri del Vajolet nel Gruppo del Catinaccio, riconoscibile per le sue cime aguzze e riprese tramite una panoramica che termina con una inquadratura impressionante: uno scalatore intento ad arrampicarsi a mani nude su una parete.
Altra sequenza spettacolare è quella in cui Walker e Jessie percorrono a ritroso un ponticello sospeso a 27 m di altezza, nel tentativo di allontanarsi da una bomba posizionata dal gruppo di criminali. Il ponte è situato nel Gruppo del Cristallo, fra la ferrata Bianchi e la deviazione del Cristallino. Nella sequenza è possibile ammirare anche l’area della Val di Fassa, come le montagne Sella del Ciampaz e la Roda di Vael.
Il torrente che vediamo nel corso del film è quello del Boite, mentre altre sequenze del film sono ambientate nella “perla delle Dolomiti” ovvero Cortina d’Ampezzo, sul massiccio delle Tofane e sul massiccio della Croda da Lago, a sud di Cortina.
Non lontano dalle Tofane si trova il Rifugio Lagazuoi, uno dei rifugi più alti delle Dolomiti. Questa magnifica capanna è stata utilizzata come base operativa durante le riprese e nel film stesso è stata rappresentata come una casetta del Colorado. Nel corso delle riprese la troupe è rimasta a Cortina per più di tre mesi.
Le scene finali del film, ad altissimo tasso di adrenalina, riprendono la sfida all’ultimo sangue fra Gabe Walker e il villain Qualen in cima a una montagna. Per le riprese più estreme, è stato coinvolto il free climber tedesco Wolfgang Gullich, morto in un incidente d’auto poco dopo le riprese e alla cui memoria è dedicato il film.
Insieme a un ottimo riscontro di pubblico, il film ha ottenuto tre candidature agli Oscar. Oltre alle riprese spettacolari, la pellicola fa leva sulla prestanza muscolare di uno Sly Stallone mai così in forma, con scene in cui sfida impassibile i ghiacciai a torso nudo e con l’immancabile ghigno.