Prima di entrare in sala, molti si sono chiesti se Oppenheimer, attesissimo film di Nolan attualmente al cinema, avesse scene post credits. La risposta è no, dopo i titoli di coda non ci sono scene extra, come del resto in nessuna altra pellicola del regista britannico.

Nei suoi 12 film all’attivo, infatti, il regista non ha mai ceduto alla tentazione di assecondare un trend particolarmente apprezzato dal pubblico e che accomuna molti film ad alto budget (basti pensare a quelli della Marvel Cinematic Universe), nemmeno nella sua trilogia del Cavaliere Oscuro, in cui molti speravano e si aspettavano scene post credits che anticipassero qualcosa del film successivo.

Non sorprende quindi che in un film di tutt’altro genere come Oppenheimer, che utilizza ben tre ore per ricostruire con grande completezza la vita e il contesto storico in cui il fisico e padre della bomba atomica ha operato, Nolan non abbia derogato alla sua abitudine (o meglio scelta) artistica. E in effetti le battute e l’inquadratura finale di Oppenheimer lasciano allo spettatore molto su cui riflettere e, a visione ultimata, ci sentiamo di affermare che non si sente alcun bisogno di scene aggiuntive.

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Nata a Firenze, dove ha perseguito gli studi in Filosofia e un corso sui Mestieri dell'Editoria presso l'ente di formazione professionale La scuola di Editoria. Benedetta Romoli è responsabile PR per i siti ScreenWorld.it e CinemaSerieTv,it, per i quali svolge il ruolo di editor, scrive come articolista e conduce live tematiche. Precedentemente ha lavorato come editor e organizzatrice di eventi presso la casa editrice Porto Seguro Editore e ha collaborato alle edizioni del Festival Firenze Libro Aperto del 2017 e del 2018. Ha lavorato come editor presso la casa editrice Multyplayer Edizioni e come collaboratrice all'edizione di UltraPop Festival del 2020.