Non c’è alcuna differenza tra Goldrake e UFO Robot. Il celebre personaggio creato da Gō Nagai negli anni ’70 è solo uno, ma nella trasposizione italiana è stato introdotto anche il nome di Goldrake, dopo una lunga serie di vicissitudini. Vediamo insieme allora come si è arrivati a questa decisione. Tutto nasce dall’anime televisivo della Toei Animation, prodotto dal 1975 al 1977, a partire dal manga del leggendario disegnatore giapponese Gō Nagai. 74 episodi accompagnati dalle indimineticabili musiche di Shunsuke Kikuchi, con le animazioni firmate da Kazuo Komatsubara e Shingo Araki.
Il protagonista è un gigantesco robot guidato da un giovane, Duke Fleed, fuggito sulla Terra dal suo pianeta natio a bordo del super androide Grendizer. Il principe viene salvato dal dottor Procton e protetto con l’identità di Actarus. Quando le truppe del Re Vega, la creatura che distrusse il mondo di Fleed, invadono la Terra, Actarus/Duke decide di utilizzare il robot per difendere gli umani.
UFO Robo Gurendaizā, questo il nome della serie, viene scoperto nel 1977 dalla responsabile televisiva della Rai Nicoletta Artom che, durante una fiera sui cartoon, viene impressionata dalla storia avveniristica. Intuendone il potenziale fa di tutto per portarla sulla TV di Stato. La Rai però non acquista i diritti della serie animata giapponese dall’emittente nipponica, bensì dalla televisione francese. Dove Grendizer viene chiamato Goldoràk, trasformato poi in Goldrake.
Non finisce qui. Quando la Rai chiede agli omologhi d’Oltralpe una presentazione della serie, il fascicolo porta il nome di Atlas Ufo Robot Goldorak. Atlàs in francese vuol dire riassunto, ma i responsabili italiani pensarono fosse il nome della serie: Atlas Ufo Robot.
Ed è così che viene proposta sulla Seconda Rete (l’attuale Rai 2). Il successo è immediato. Il nome UFO Robot/Goldrake, che identifica lo stesso personaggio, diventa familiare per tante ragazze e tanti ragazzi che imparano ad amare il cartone trasmesso dal 4 aprile 1978, durante il programma “Buonasera con…” condotto da Maria Giovanna Elmi.