Un leader gentile, un giovane talentuosissimo e un fiore d’acciaio. Potremmo definire così Mattia Tagetto, Antonio Gargiulo (Aka Bubu) e Hue Dihn, finalisti di MasterChef Italia 12 che ieri sera si è chiuso con la vittoria meritatissima di Edoardo Franco. Tre modi diversi di intendere la cucina, tre personalità complesse e piene di sfumature che ci hanno ammaliato durante la lunga avventura del cooking show di Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy. E oggi che questa esperienza travolgente è finita, cosa resta a loro? Ne abbiamo parlato insieme in maniera molto amichevole e divertente.
Bubu e la voglia di crescere
Per il diciannovenne Antonio Gargiulo, detto Bubu, MasterChef Italia 12 è stato un vero tornado. L’ostacolo da superare era il desiderio dei genitori di vederlo laureato e affaccendato in altre cose ed è stato brillantemente superato. “Cucinare davanti a loro è stata una esperienza – ha spiegato -. Gli ho fatto vedere quanto sono cresciuto, quanto sono innamorato di quello che stavo facendo e che voglio continuare a fare. Penso che l’abbiano capito“.
Ora, il percorso è tutto in discesa. “Non sono entrato a MasterChef con una vera idea di cucina, ma con tanti obiettivi e con la voglia di prendere quanto più possibile da questa esperienza. Anche solo il commento dei giudici è stato un accrescimento o imparare a cucinare per tante persone, puntata dopo puntata. Dovessi dirlo, però, MasterChef mi ha aiutato a formare questa idea di cucina. Che passa dall’importanza di scoprire la tradizione a quanto sia fondamentale rispettare gli ingredienti per fare un piatto di alta cucina“.
Hue e il progettone
Di dimensioni minuscole, ma con un animo gigantesco, Hue Dihn ha fatto sorridere tutti con il suo progettone, ovvero la possibilità di rendere nobile il lavoro della chef in Vietnam, sua patria d’origine. “Non cambio idea, voglio cogliere più possibile l’occasione per imparare e migliorare – ha raccontato -. E sogno anche di scrivere un libro, non di ricette ma di racconti e di memorie legate al cibo“.
Oggi Hue si sente più sicura delle sue capacità, si sente veramente brava, come le ha detto chef Cannavacciuolo? “Credo si sia visto durante la finale. Ero molto più calma, tranquilla – ci ha raccontato – mi sono goduta l’ultima cucinata. Ed ero orgogliosa e fiera di tutte le cose che stavo facendo. Sì, sono molto più sicura e certa delle mie capacità. In fondo, chef Cannavacciuolo mi ha sempre spinta a tirare fuori gli attributi“, ha spiegato. E a proposito di Cannavacciuolo, il giudice con cui ha legato di più, ha aggiunto: “Nella gara si è comportato come fa un giudice. Forse sono stata troppo insicura in certi momenti. Ci ho messo un po’ di tempo rispetto agli altri per farmi valere“, ha concluso.
Le stelle di Mattia
Da sempre innamorato della cucina stellata, Mattia Tagetto è stato incoronato leader dai suoi compagni di squadra. Una scelta naturale e non obbligata che ha però creato qualche malumore. “Per metà percorso sono stato il più vecchio. Per come sono fatto, per quanto è forte il mio spirito di protezione i ragazzi mi hanno preso un po’ da zio, da confidente. Poi non si può andare d’accordo con tutti. Ad esempio con Francescone siamo diversissimi, non andrei a bere un bicchiere di vino fuori. Tutto sommato, sono felice di come siano andate le cose. Sono solo stato una persona che c’è stata“, ha spiegato.
In cosa l’ha arricchito allora l’esperienza a MasterChef Italia 12? “Dal punto di vista professionale è stato un crescendo, una ricerca continua a migliorarsi. Poi, il punto di vista umano è stato per me l’aspetto più importante, più di quello che mi aspettassi – ha detto – ed è stato fondamentale. Se devo parlare invece della mia idea di cucina, mi sono reso conto che l’alta gastronomia, l’alta cucina, non è così semplice da fa fare. Non è facile impiattare e realizzare un prodotto molto alto. Durante MasterChef abbiamo fatto tanti moduli, tradizione, innovazione, eleganza. Si è trattata di un’evoluzione costante. Da MasterChef in avanti credo che vorrò fare, anche le cose più semplici, meglio possibile“.
Un pensiero per Re Edoardo
Se una cosa abbiamo capito da questa dodicesima edizione, tra le più premiate dal pubblico, è che il gruppo di concorrenti, a parte qualche caso isolato, si è rivelato unito e molto affiatato. A Bubu e Mattia abbiamo chiesto qualche parola sul loro Edoardo Franco e un consiglio spassionato al neo vincitore di MasterChef Italia 12. “Di Edoardo penso che sia una persona speciale, ci siamo trovati subito. Ha una sua fisicità, può sembrare simpaticissimo, ma dietro al mondo di Edo c’è molto di più. In assoluto è un gentiluomo, era il primo che si metteva in gioco per pulire e dare una mano. Sono felicissimo che abbia vinto. Spero che riesca a prendersi tutto quello che si merita da questa esperienza, perché merita tutto quello che il mondo ha da offrirgli, è una persona speciale” ci ha detto Mattia.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Bubu che ci ha rivelato un piccolo retroscena. “Ho avuto un momento critico nella Masterclass, quando è arrivato lo chef Perbellini. Stavo affrontando una crisi umana, legata al cambio del percorso di studi, e una delle persone che in assoluto mi è stata più vicina è stato proprio Edoardo. Ha sempre avuto una parola di conforto. Edoardo è una persona empatica, che ha attenzione verso il prossimo. Sì, è caciarone ma dietro quel personaggio Edoardo c’è una persona bellissima e spero, anzi sono sicuro, che verrà fuori tutto questo. Imparerete a conoscerlo tutti come lo abbiamo conosciuto noi. L’unico consiglio è quello di rimanere sé stesso sempre e di non farsi travolgere da quello che verrà, ma anzi di continuare a travolgere lui tutti quelli che incontrerà per la strada, perché lo farà“, ha poi concluso.