La redazione di Charlie Hebdo ha ricevuto minacce di morte da Hossein Salami, comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane. Il giornale satirico francese ha pubblicato una serie di vignette e copertine contro il regime in Iran. Il capo dei Pasdaran ha ricordato ai giornalisti francesi quanto è successo a Salman Rushdie, raggiunto dalla fatwa nel 1989 e accoltellato lo scorso agosto a New York. Il 7 gennaio 2015 due terroristi, inneggiando frasi ad Allah, uccisero 12 giornalisti del giornale, il settimanale satirico aveva pubblicato sul proprio profilo Twitter una vignetta su Abu Bakr al-Baghdadi, leader dello Stato Islamico.

Charlie Hebdo non arretra, questa settimana, Charlie Hebdo, in una copertina a sfondo sessuale, scrive: “Decisamente i mullah non capiscono nulla di donne!”. Nella vignetta si vedono i mullah uscire da un organo sessuale femminile dicendo: “C’è voluta una settimana per trovare l’uscita“. Dopo l’attentato di otto anni fa, la redazione del giornale si è trasferita in una località segreta. Un vignettista italiano, autore di uno dei disegni della scorsa settimana, è tra le persone minacciate dal regime di Teheran.

La settimana scorsa la rivista satirica ha preso in giro con le sue vignette il leader iraniano Khamenei, provocando la protesta del regime di Teheran. Questa settimana sul giornale sono stati pubblicati alcuni disegni che prendono di mira i mullah iraniani. Subito dopo la diffusione del numero, è arrivata la minaccia del leader dei Pasdaran. “I musulmani prima o poi si vendicheranno dei responsabili di Charlie Hebdo per aver pubblicato vignette che prendono in giro il leader Ali Khamenei”, ha detto Hossein Salami.

Il comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane ha poi usato parole intimidatorie: “Puoi arrestare i vendicatori ma non puoi resuscitare i morti” aggiungendo “Questi individui francesi pensino al destino di Salman Rushdie”.  L’autore dei Versetti satanici dopo il brutale accoltellamento dello scorso agosto, ha perso la vista da un occhio e non può più usare una mano, come ha rivelato lo scorso ottobre il suo agente Andrew Wylie.

 

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In attesa del terzo scudetto del Napoli mi nutro di serie tv e film. Odio il binge watching, ma ringrazio Netflix per Narcos e la sua meravigliosa sigla. Nel cuore mi sono rimaste Battlestar Galactica e Friday Night Lights. Adoro le serie britanniche, anche quelle con i parroci che risolvono omicidi mentre la polizia sta ancora esaminando il cadavere. Devoto al dio dei pilot, perché tutti meritano un'occasione. Il resto, dopo Il Padrino e un concerto del Boss Bruce Springsteen, è noia, come diceva Franco Califano.