Il film Alpha Un’amicizia forte come la vita finì in tribunale con la produzione che fu accusata da un gruppo di ambientalisti, la PETA. Questi ultimi chiesero il boicottaggio del film per l’utilizzo di bisonti veri al suo interno e per le scene crude che vennero realizzate con questi.
Il caso andò avanti per la morte di cinque bisonti americani delle foreste durante le riprese e soprattutto per le carcasse comparse all’interno del film. Anche se poi a LA Times fu svelato che nessun bisonte in realtà era stato ucciso durante le riprese. Il team della produzione sostenne che le carcasse degli animali sarebbero state acquistate in precedenza da una nota azienda che lavora la carne. L’indagine di THR cancellò l’accusa nei confronti dei produttori attribuendo l’intera faccenda a un errore di comunicazione.
Al centro della polemica c’era la sequenza iniziale dove un branco di bisonti veniva calpestato, sequenza presente nel trailer, che poi fu dimostrato essere realizzata completamente in computer grafica. Nonostante questo, il film fu classificato PG-13 per le scene di pericolo intense e per la violenza con aggressioni fisiche e lesioni oltre ad alcune immagini che avrebbero potuto spaventare i minori di 13 anni.
Gli animalisti si lamentarono anche dell’utilizzo del cane lupo cecoslovacco Chuck all’interno del film, considerando le sequenze forzate e l’animale messo inutilmente sotto sforzo. Anche in questo caso però la produzione riuscì a uscirne pulita dimostrando di aver rispettato tutti i parametri dettati dalla legge e soprattutto dal buonsenso.