Cresce l’attesa per il remake di Silent Hill 2 con novità succose che arrivano direttamente dal Bloober Team che si è accaparrato i diritti per la realizzazione. La rivelazione è di quelle che destano l’attenzione del pubblico, perché la decisione è stata quella di ispirarsi a quello di Resident Evil 2 della Capcom che ha avuto un successo straordinario.

Come accade nel cinema non è facile scomodare i mostri sacri anche nei videogiochi e il rischio è di lasciare delusi quelli che col vecchio gioco ci sono cresciuti. È così che affidarsi a un’operazione che ha funzionato e scomodava un altro cult delle piattaforme è stata scelta intelligente anche se un po’ rischiosa. Anche perché il franchise di Silent Hill ha avuto la sua forza proprio nel riuscirsi a differenziare rispetto all’altra saga survival horror.

Il lead producer Maciej Glomb ha sottolineato: “Non posso parlare per la Konami, ma noi di Bloober Team ci siamo ispirati sicuramente. I franchise dei due videogame sono considerati da molti anni concorrenti giurati. Questa affermazione potrebbe essere in qualche modo legittima in quanto entrambi si rivolgono a un pubblico simile. Allo stesso tempo, siamo consapevoli del clamoroso successo del remake di RE2 e siamo consapevoli che il gioco è considerato un punto di riferimento su come rilanciare un gioco dopo una lunga pausa. La nostra priorità è sempre tata quella di creare un gioco eccellente e utilizzeremo tutti i mezzi a disposizione per farlo“.

Ora non ci tocca che aspettare per cercare di capire se i risultato sarà all’altezza delle aspettative. Quello che è certo è che il videogame della Konami venderà tantissimo a prescindere.

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Nato a Roma nel 1986, Matteo Fantozzi è direttore editoriale di alcune testate giornalistiche che si occupano di sport, spettacolo e cinema tra cui JuveLive.it e CheMusica.it. Per anni redattore de IlSussidiario.net è autore di decine di saggi cinematografici come "Gabriele Muccino, il poeta dell'incomunicabilità" e "La bibbia di Scream". Autore di numerosi cortometraggi, tra cui "Perverso Stato Mentale", sta lavorando anche a diversi documentari. In passato ha collaborato come responsabile del backstage di corsi cinematografici tenuti da Sergio Rubini e Michele Placido.