Non tutti lo sanno ma in Tre uomini e una gamba di Aldo, Giovanni e Giacomo e Massimo Venier c’è una lunga citazione a un grandissimo film della storia del cinema italiano, Marrakech Express di Gabriele Salvatores. Si tratta della famosa partita in spiaggia tra Italia e Marocco che si vede anche nel film con Diego Abatantuono.

Se nel film del trio comico si giocherà per cercare di recuperare la gamba, il Garpez, ovvero l’opera d’arte contemporanea acquistata dal Cecconi, in quello di Salvatores l’obiettivo è riappropriarsi di un pezzo della loro macchina. Certo nelle due sequenze ci sono alcuni particolari differenti, ma sono diverse le situazioni praticamente identiche. Intanto la prima è l’amore per il calcio che contraddistingue i due momenti. Poi c’è da raccontare la bella parata su calcio di rigore da parte della ragazza del gruppo spedita in porta, come si faceva una volta con quelli teoricamente più “scarsi”. Fino a quando Giacomo, come faceva nell’altro film Paolino interpretato da Giuseppe Cederna, comunicano al gruppo che se la giocheranno a pallone.

Una citazione poi nemmeno troppo tra le righe se si vede Poretti tornare dagli altri a sottolineare, da grande cultore di cinema, se avevano visto proprio Marrakech Express. Sono però numerose le differenze. Tanto per cominciare, o meglio per partire dalla fine, Aldo, Giovanni e Giacomo, insieme a Chiara/Marina Massironi, sembrano aver fatto l’impresa fino a quando Aldo sottolinea “meraviglioso bello, ma come abbiamo fatto a perdere 10-3”. Fino al momento in cui sullo sviluppo di un calcio d’angolo invece di subire un gol per lo spunto di un avversario che si infila di testa, nel film di Salvatores, la squadra degli italiani segna con Aldo che spunta da sotto la sabbia per segnare di testa un gol destinato a diventare storico.

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Nato a Roma nel 1986, Matteo Fantozzi è direttore editoriale di alcune testate giornalistiche che si occupano di sport, spettacolo e cinema tra cui JuveLive.it e CheMusica.it. Per anni redattore de IlSussidiario.net è autore di decine di saggi cinematografici come "Gabriele Muccino, il poeta dell'incomunicabilità" e "La bibbia di Scream". Autore di numerosi cortometraggi, tra cui "Perverso Stato Mentale", sta lavorando anche a diversi documentari. In passato ha collaborato come responsabile del backstage di corsi cinematografici tenuti da Sergio Rubini e Michele Placido.